È di poche ore fa la notizia che l’Ufficio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite ha dichiarato di aver ricevuto un report “scioccante” in merito alle violenze della polizia sui manifestanti scesi in piazza a decine di migliaia in Colombia. Le dimostrazioni, spontanee e organizzate, protestavano contro la riforma fiscale che prevedeva l’aumento delle tasse per le fasce lavoratrici e medie.

Il governo ha annunciato le misure come argine alla crisi economica causata dall’emergenza Covid-19. La reazione della polizia è stata da subito molto violenta e nel giro di pochi giorni si sono registrati 21 morti. La risposta della comunità internazionale è stata tardiva e anche ora che le Nazioni Unite si sono pronunciate sugli avvenimenti, la condanna fa riferimento solo ai report ricevuti dalle associazioni in difesa dei diritti umani. Nella conferenza stampa tenuta questo pomeriggio a Ginevra, la portavoce ONU, Maria Hurtado ha detto che le Nazioni Unite dovranno verificare il numero esatto di vittime ma che i report parlano casi di persone che sono state uccise dalla polizia durante le proteste a Cali.

Alejandro Lanz, responsabile della ONG colombiana Temblores, ci ha consegnato un documento con i numeri relativi ai casi di violenza registrati da parte della polizia, compresi gli omicidi e le detenzioni arbitrarie, raccolti attraverso la piattaforma GRIDA.

Le manifestazioni sono continuate anche dopo il ritiro della proposta fiscale e le dimissioni del ministro delle finanze.