PODCAST. Manca ancora l’ufficialità ma Ebrahim Raisi, il candidato conservatore alle presidenziali, si è aggiudicato 17,8 milioni di voti, pari al 62%, ed è il nuovo capo dello stato. Altri 3,3 milioni di voti sono andati a un altro conservatore ed ex alto ufficiale dei Guardiani della Rivoluzione, Mohsen Rezai, 2,4 milioni di voti al moderato Abdolnasser Hemmati e meno di un milione al deputato conservatore Amirhossein Hashemi-Ghazizadeh. Bassa come previsto l’affluenza, al momento 48,5%, sotto la soglia del 50%. Un dato che è frutto anche del disappunto nella popolazione iraniana per i tanti candidati squalificati, in gran parte riformisti, da parte degli organi di controllo religiosi. Anche il presidente uscente Hassan Rohani ha fatto le sue congratulazioni al “nuovo presidente”. Pur essendo noto come un “falco”, Ebrahim Raisi, non ostacolerà il processo di riavvicinamento dell’Iran agli Stati Uniti e il rilancio dell’accordo internazionale sul nucleare iraniano che ha il sostegno della Guida suprema, l’ayatollah Ali Khamenei. Ne abbiamo parlato con la giornalista Cecilia Rinaldini, inviata della Rai a Tehran.