“La soluzione dei due Stati è irrealizzabile”, spiega l’ex presidente della Knesset divenuto un intellettuale anti-sistema, “ci vuole un unico Stato per palestinesi ed ebrei. Anche ai milioni di palestinesi ancora sotto occupazione militare deve essere concesso, come minimo, il diritto di voto per il parlamento israeliano”.
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Sono trascorsi dieci anni dalle “Primavere Arabe” e dai milioni di persone in piazza al grido di Lavoro, Libertà, Dignità. I pochi cambiamenti avvenuti non ha portato i miglioramenti sperati dal punto di vista lavorativo e finanziario. I Paesi più giovani del mondo offrono poco alle nuove generazioni e hanno livelli di disoccupazione superiori alla media mondiale
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PODCAST. Il sistema elettorale si è rivelato un fallimento e l’esito delle elezioni è ancora oscuro. La Commissione Elettorale ha ammesso il conteggio di 135 mila voti simulati, usati per testare il programma.
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PODCAST. Respinto il ricorso della famiglia del leader palestinese, morto l’11 novembre del 2004 in Francia, a causa di una malattia ematica mai accertata. Per la Corte europea dei diritti umani (Cedu) è irricevibile il ricorso della moglie Suha e la figlia Zahwa di Arafat secondo cui i tribunali francesi, rifiutando di ammettere alcune prove, non hanno rispettato il loro diritto a un equo processo. Si chiude la parte giudiziaria della vicenda ma per i palestinesi Abu Ammar, così come era noto il leader palestinese, è stato lentamente avvelenato da “collaborazionisti di Israele” mentre era sotto assedio nel suo quartier generale a Ramallah. INTERVISTA ALLA GIORNALISTA E SAGGISTA STEFANIA LIMITI
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