di Antonio Mazzeo *

Pagine Esteri, 4 ottobre 2021 – Domenica 26 settembre sono esplosi alcuni impianti all’interno di un complesso industriale ad ovest di Teheran. Il grave incidente ha causato la morte di due operai. Ad oggi le autorità iraniane non hanno chiarito le possibili cause dell’esplosione ma gli analisti militari occidentali non scartano l’ipotesi dell’attentato. In Iran si registrano con sempre più frequenza “strani” incendi in impianti e terminal petroliferi e gli attacchi cyber ai complessi industriali strategici. Il dito è puntato contro Israele, ossessionato dalla corsa al nucleare del regime iraniano. Il conflitto in atto non è solo militare: campagne mediatiche e propaganda ideologica inaspriscono ogni giorno le relazioni israelo-iraniane.

Proprio il misterioso incidente al complesso industriale del 26 settembre segna l’ultimo atto dello scontro tra le due parti. Iran International, la rete televisiva anti-governativa che trasmette da Londra e le maggiori testate israeliane hanno mostrato le immagini satellitari dell’area devastata dall’incendio, spiegando che si trattava di una facility militare, più precisamente una installazione missilistica segreta. Alla base delle rilevazioni il rapporto prodotto da ISI – ImageSat International, società con quartiere generale a Tel Aviv che opera in campo aerospaziale e nella gestione di sistemi satellitari per conto delle forze armate e di alcune aziende commerciali internazionali. “L’esplosione ha riguardato gli impianti dello Shahid Hemmat Industrial Group che è parte dell’Organizzazione delle Industrie Aerospaziali iraniane, responsabile della produzione di carburante liquido per il programma dei missili balistici, compreso quello per il missile a medio raggio Shahab-3”, ha riferito il portavoce di ImageSat International. (1)

Vero? Falso? Rispondere è impossibile, oggi. Ciò che è certo invece, è che la società preposta a catturare e trasmettere le immagini via satellite è una delle protagoniste degli ambiziosi programmi israeliani finalizzati al controllo dello spazio e alle future star wars, nonché una delle partner privilegiate delle industrie militari e dell’agenzia spaziale italiane. A fine luglio 2021, ISI – ImageSat International ed e-GEOS, azienda leader nella geoinformazione controllata per l’80% da Telespazio (Leonardo-Thales) e il restante 20% dall’ASI – Agenzia Spaziale Italiana (ente pubblico nazionale), hanno firmato un accordo strategico per offrire i dati della costellazione satellitare di Osservazione della Terra più avanzata al mondo. “La costellazione virtuale è composta da otto satelliti complessivi, tra cui cinque satelliti dual-use con tecnologia radar (SAR-Synthetic Radar Aperture) COSMO-SkyMed e COSMO-SkyMed di seconda generazione – di proprietà dell’Agenzia Spaziale Italiana e del Ministero della Difesa italiano, e di cui e-GEOS è distributore esclusivo – e tre satelliti EROS Next Generation ottici di produzione israeliana”, riporta la nota stampa emessa da Telespazio SpA. “Grazie all’accordo di partnership, le due società saranno in grado di offrire ai loro clienti, attuali e futuri, l’accesso a fonti di informazioni, analisi e dati di livello mondiale. La combinazione di satelliti di diverse tecnologie di rilevamento garantisce infatti capacità di acquisizione ad altissima risoluzione, con bassi tempi di rivisita durante il giorno, la notte e in ogni condizione atmosferica”. Sempre secondo i manager di Telespazio la costellazione satellitare italo-israeliana è destinata ad espandersi nei prossimi anni con il lancio di nuovi elementi, tra cui ulteriori satelliti COSMO-SkyMed, più quattro nuovi satelliti ISI, due del modello EROS C ad altissima risoluzione e due EROSAR.

Nonostante l’enfasi sulle funzioni duali della nuova costellazione satellitare, saranno le forze armate e le centrali d’intelligence di Israele, Italia e paesi partner ad avvantaggiarsene per ovvi fini di superiorità militare-strategica. “L’alleanza consolida le capacità industriali di e-GEOS e ISI con particolare attenzione ai servizi e alle soluzioni rivolte al mercato della Difesa e dell’Intelligence”, ha spiegato Paolo Minciacchi, amministratore delegato di e-GEOS e direttore del settore geoinformazione di Telespazio. “Abbiamo dato vita a una delle realtà di intelligence commerciale tra le più importanti al mondo, con una capacità di raccolta e competenze finora nelle mani delle sole superpotenze”, ha dichiarato Noam Segal, amministratore delegato di ISI – ImageSat International ed ex colonnello dell’Aeronautica militare israeliana (controllo operativo dei velivoli senza pilota) (2)

Per la cronaca, l’accordo tra i due gruppi industriali è stato sottoscritto meno di un mese dopo l’incontro a Roma tra Bruno Tabacci, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla programmazione economica, l’ambasciatore di Israele in Italia, Dror Eydar e il responsabile agli Affari economici e scientifici dell’Ambasciata Raphael Singer. Al centro dei colloqui ci sono stati proprio i temi relativi alla cooperazione nel settore aerospaziale, l’ultima grande frontiera dell’alleanza politica, economica e militare tra Italia e Israele. Dal 2009, in particolare, l’Agenzia Spaziale Italiana è partner dell’Israel Space Agency (ISA) nello sviluppo e implementazione di programmi comuni nel settore dell’osservazione terrestre dallo spazio.

La società e-GEOS S.p.A, è stata costituita nel 2000 proprio dall’Agenzia Spaziale Italiana, che ha selezionato il socio privato – la società Telespazio – a seguito di bando di gara internazionale, e con cui ASI ha sottoscritto un accordo di joint venture finalizzato a costituire e regolare un rapporto associativo per la promozione e lo sviluppo delle applicazioni e dei servizi nel settore dell’osservazione della Terra e dell’acquisizione ed elaborazione dei dati satellitari. Attraverso il proprio Centro Spaziale di Matera, e-GEOS processa, archivia e distribuisce tutti i dati telerilevati dai principali satelliti della costellazione COSMO-SkyMed o da sistemi radar, aerei e droni. A e-GEOS è stata pure assegnata la gestione dei servizi relativi alla stazione terrestre ASI di Malindi, in Kenya.

ISI – ImageSat International è stata fondata invece nel 1997 dalle maggiori aziende del complesso militare-industriale israeliano (IAI – Israel Aerospace Industries ed Elbit Systems Ltd) e da un gruppo di investitori statunitensi ed europei, con la supervisione del Ministero della difesa di Israele, inizialmente con lo scopo di commercializzare la linea dei satelliti spia Ofek, prodotti dalle industrie aerospaziali IAI e lanciati in orbita dalla base aerea di Palmachim a partire della fine degli anni ottanta. Oggi l’azienda è tra i leader mondiali nella produzione e analisi di immagini della superficie terrestre ottenute dallo spazio e nella fornitura a governi, forze armate, di sicurezza e intelligence di soluzioni e servizi geospaziali basati sulla costellazione di satelliti ad altissima risoluzione EROS (Earth Remote Observation Satellites). ISI fornisce inoltre software, programmi di geoinformazione insieme alle stazioni terresti di controllo integrate e ai sistemi avanzati basati sull’intelligenza artificiale. Oltre che con l’Italia sono stati sottoscritti accordi di cooperazione con le agenzie militari e civili di Angola, Argentina, Australia, Canada, Corea del Sud, India, Giappone, Russia, Svezia, Singapore, Sud Africa, Taiwan e Venezuela.

I satelliti EROS A sono stati lanciati in orbita dalla base siberiana di Svobondy a partire della fine del 2000; gli EROS B sono operativi dal 2006; il primo EROS C è stato lanciato invece nel 2018. “L’EROS C è l’ultimo NG, cioè di nuova generazione, ed è un satellite di grandi performance ed altissima risoluzione”, spiegano i manager dell’azienda israeliana. “E’ di altissimo livello strategico e consente alle organizzazioni della difesa e d’intelligence di condurre operazioni in completa confidenzialità e protezione dati, così come di eseguire missioni indipendenti senza preavvertimento e in pieno controllo”. I satelliti di osservazione terrestre di ISI sono stati utilizzati per monitorare i programmi nucleari dell’Iran e la presenza di velivoli e unità navali russe nel Mediterraneo orientale e nel teatro di guerra siriano. Nel maggio 2018 l’azienda ha presentato un report con le immagini rilevate dai satelliti sulla presenza nella base aerea siriana di Latakia degli aerei radar A-50 dell’Aeronautica militare della Russia. Nel marzo 2019, ISI ha invece presentato un report su un impianto industriale nel nord-est della Siria, nei pressi della città di Safita, che sarebbe stato impiegato per la produzione di sistemi missilistici superficie-superficie, su licenza iraniana “e in cooperazione con il gruppo terroristico libanese Hezbollah”. “Il modello di costruzione, la localizzazione dell’impianto e le immagini delle attività in corso nell’area accrescono le probabilità che si tratti di un sito per la costruzione di missili”, hanno dichiarato i responsabili di ISI – ImageSat International. “L’impianto presenta anche tre grandi hangar ed è possibile che due di essi siano utilizzati per la produzione della linea di missili e il terzo per il loro assemblaggio”. Il rapporto è stato rilanciato con particolare enfasi dalla rete televisiva israeliana The Channel 12. “La produzione di missili di alta precisione accresce drammaticamente le minacce contro Israele dal sud del Libano”, ha affermato l’emittente. “L’Iran ha così potuto aggirare le sanzioni internazionali grazie ad una serie di aziende istituite in Siria dallo Scientific Studies and Research Center (SSRC), l’agenzia governativa che produce sistemi d’arma utilizzati ripetutamente in passato contro Israele. Queste aziende hanno importato componenti missilistiche dall’Italia, dalla Cina e da altri paesi dell’Asia orientale”. (3) Mere speculazioni, sufficienti tuttavia a giustificare i più recenti attacchi aerei israeliani in Siria, Libano e Iran.

Le immagini rilevate dalla costellazione satellitare in mano all’azienda israeliana sono state utilizzate dal Comando delle forze armate statunitensi in Europa e dalla NATO per accusare la Russia di accrescere il proprio arsenale nucleare nel Baltico. In particolare nell’ottobre 2018 la CNN ha mostrato alcune foto di un’installazione militare nei pressi di Kaliningrad, exclave russa tra la Polonia e la Lituania, che secondo gli analisti di ImageSat International “evidenzierebbero i lavori di realizzazione e ammodernamento di una quarantina di bunker ove ospitare testate nucleari”, L’azienda israeliana ha pure fornito le immagini sulla base di Chernyakhovsk, sede della 152^ Brigata missilistica della Federazione russa che “avrebbe ricevuto a febbraio i missili a capacità nucleare Iskander”. (4)

Nel luglio 2021 ISI – ImageSat International ha siglato un contratto d’acquisto di un payload ottico ad altissima risoluzione con un’altra azienda italiana, Officina Stellare SpA, leader nella progettazione e produzione di strumentazione opto-meccanica nei settori dell’Aerospazio e della Difesa. “Il sistema di imaging orbitale grazie al telescopio spaziale progettato e realizzato da Officina Stellare è destinato a un innovativo insieme di servizi di monitoraggio e intelligence che il cliente offrirà agli utenti finali, inaugurando una nuova gamma di satelliti per l’osservazione della Terra”, ha commentato Noam Segal, amministratore delegato di ISI. Il valore complessivo della commessa è di circa 1.000.000 di euro e la consegna della strumentazione è prevista per il quarto trimestre del 2022. (5) Fondata nel 2009, Officina Stellare SpA ha sede a Sarcedo (Vicenza); presidente del consiglio d’amministrazione è Riccardo Gianni, vicepresidente Giovanni Dal Lago.

In Italia, ISI può contare pure sulla partnership con MapSAT S.r.l., azienda di Milano che cura lo sviluppo di sistemi di controllo e monitoraggio terrestre e marino. sistemi di sicurezza urbana, infrastrutture elettriche e prevenzione dei disastri. Tra i principali clienti di MapSAT si annoverano l’Agenzia Spaziale Europea, le Nazioni Unite, l’Agenzia europea per il controllo delle frontiere esterne Frontex, l’Agenzia europea per la sicurezza marittima EMSA e gli enti governativi e militari di alcuni paesi nordafricani e dell’est Europa. L’azienda gestisce una stazione terrestre a Benevento con due antenne X-band prodotte dalla statunitense Sea Space Corporation, abilitate alla raccolta e trasmissione dei dati della NASA e dei satelliti israeliani EROS A ed EROS B. Dal 2009 il centro beneventano di MapSAT è certificato dai tecnici di ISI quale Stazione EPOD (Exclusive Pass on Demand), dal nome del programma che consente alle installazioni di ricevere direttamente le immagini acquisite e operare autonomamente all’interno della costellazione satellitare EROS B. (6)

Nell’ambito dell’Accordo di cooperazione firmato dall’Agenzia Spaziale Italiana e da quella israeliana, entro la fine del 2022 sarà lanciato in orbita un satellite con a bordo tecnologie iperspettrali necessarie a svolgere attività di supporto in diversi settori come la “difesa ambientale”, la “prevenzione dei disastri”, la “produzione agricola”. La missione è stata denominata “Shalom” (acronimo di Spaceborne Hyperspectral Applicative Land And Ocean Mission) e prenderà il via dalla base di Kourou, nella Guiana Francese. Il lancio del satellite avverrà con il vettore “Vega” sviluppato dall’ASI e dall’Agenzia Spaziale Europea, in collaborazione con la società Avio S.p.A. di Colleferro, Roma. (7)

NOTE

1 https://www.iranintl.com/en/20211001127160

2) https://www.telespazio.com/it/press-release-detail/-/detail/e-geos-image-sat-pr?f=%2Fhome

3) https://www.timesofisrael.com/intel-firm-satellite-images-back-report-of-new-iranian-missile-plant-in-syria/

4) https://edition.cnn.com/2018/10/17/europe/russia-kaliningrad-military-buildup-intl/index.html

5) https://www.officinastellare.com/news-space/signed-imagesat-international-for-a-multispectral-optical-payload-for-earth-observation/

6) https://www.ice.it/it/sites/default/files/inline-files/Catalogo_Italian_Space_Industry_2020.pdf

7) https://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/spazio_astronomia/2019/07/03/dal-2022-in-orbita-il-satellite-dalla-super-vista-_f9d7f3ff-f3f0-4764-91bb-bf3fcbc2df16.html 

*Antonio Mazzeo è un giornalista ecopacifista e antimilitarista che scrive della militarizzazione del territorio e della tutela dei diritti umani. Con Antonello Mangano, ha pubblicato nel 2006, Il mostro sullo Stretto. Sette ottimi motivi per non costruire il Ponte (Edizioni Punto L, Ragusa). Del 2010 è il suo I Padrini del Ponte. Affari di mafia sullo stretto di Messina (Edizioni Alegre).