di Davide Matrone

Pagine Esteri, 4 dicembre 2021Dopo 12 anni di neoliberismo in Honduras, alle elezioni della scorsa settimana vince la candidata del centro-sinistra, Xiomara Castro. Una grande partecipazione popolare intorno al 70% ha determinato la vittoria dei movimenti sociali e delle organizzazioni che si battono per la difesa dei territori e dei beni comuni. Per saperne di più ne abbiamo parlato con il giornalista Giorgio Trucchi, specialista di Centroamerica, che ha seguito da vicino le elezioni:

Con oltre il 65% dei seggi scrutinati, Xiomara Castro vince le elezioni con il 52% dei consensi. Quali sono i tuoi primi commenti a questo risultato?

Che Castro potesse vincere le elezioni era nell’aria però che lo facesse con uno scarto del 20% sul diretto avversario, era difficile da prevedere. È una vittoria importantissima per il paese e per la regione. La popolazione dell’Honduras ha dato un messaggio chiaro e ha castigato gli usurpatori del potere che hanno governato negli ultimi 12 anni distruggendo e affamando il paese. Voglio ricordare che il 73.6% della popolazione vive in condizione di povertà. Il popolo ha detto no a un modello economico neoliberista, estrattivista che ha praticamente venduto i beni materiali, il territorio e la sovranità del paese. Un altro dato che merita essere analizzato è l’affluenza alta, nonostante la campagna di timore e paura messa in atto dal governo in quanto era consapevole che una grande partecipazione popolare avrebbe premiato l’opposizione del Partido Libre.

 

Perché questa grande partecipazione popolare e in che modo ha influito nel risultato finale?

La gente sapeva molto bene che per sconfiggere il partito di governo e i brogli elettorali doveva andare a votare in modo massiccio; e l’ha fatto. Ha sfidato la paura, la campagna di terrore. È uscita in strada, è andata a votare e ha castigato gli usurpatori del potere. Questa non è stata la vittoria di Castro e del suo partito, bensì del popolo. Quest’ultimo era consapevole di trovarsi innanzi a un bivio: o non votare e attendere passivamente gli eventi consegnando nuovamente il potere alle oligarchie corrotte e al loro progetto di morte, o andare a votare per un programma politico di cambiamento e di speranza. Due proposte completamente opposte. Ha scelto la seconda opzione. In realtà, l’aveva già scelta da tempo. Nelle elezioni del 2013 e 2017 il partito e la coalizione di Xiomara Castro avevano vinto le elezioni ma in entrambi i casi sono stati fraudati. Questa volta però non ci sono riusciti perché la distanza è stata enorme.

Chi è Xiomara Castro e perché è riuscita a vincere in questo modo?

In primis non è una volpe della politica e non una politicante di mestiere. Inoltre, è la moglie dell’ex presidente Miguel Zelaya che nel 2009 fu destituito violentemente dal governo. Xiomara ha sofferto insieme a suo marito tutta la tragedia del colpo di stato, dell’esilio nell’ambasciata brasiliana e di quello all’estero nella Repubblica Domenicana e in Nicaragua. Negli anni e popo a poco, ha saputo farsi conoscere in strada, è stata tra la gente, con i movimenti sociali, ha stretto alleanze con le organizzazioni che difendono i territori e i beni comuni. Quindi, non era una sconosciuta. In queste elezioni, si è ripresentata con una coalizione di centro-sinistra abbastanza ampia, ha girato tutto il paese, ha fatto innumerevoli riunioni con la società civile, ha incontrato settori della popolazione di differente provenienza di classe sociale. Questo è stato l’elemento fondamentale che ha determinato la sua vittoria cioè di non aver abbandonato ed escluso nessuno nella sua campagna elettorale.

Che governo sarà il suo?

Xiomara Castro si troverà a governare un paese allo sbando e ridotto in macerie. Credo che durante i primi 100 giorni dovrà mandare dei segnali molto chiari a tutti gli honduregni anche perché avrà addosso una grandissima pressione. La gente l’ha votata in modo massiccio perché non ne poteva più, perché è disperata, perché è costretta a lasciare il paese per emigrare come unica seria alternativa ad una vita migliore. Sono state fatte molte promesse e la gente ha molte aspettative e ha bisogno realmente di seri cambiamenti. Nei primi giorni, dovrà mettere su dei progetti sociali per creare posti di lavoro dignitosi ed evitare che le fasce di povertà aumentino. Un altro tema che metterà in atto sarà la ristrutturazione dello Stato e delle istituzioni governative. Ci sono circa 250 mila funzionari pubblici che assorbono il 50% del bilancio statale che ha inoltre, un grande debito pubblico che è pari al 70% del PIL nazionale. Il terzo tema è quello della riconciliazione nazionale che non sarà sinonimo d’impunità come ha già dichiarato più volte la stessa Castro. Quindi si comincerà ad indagare sul passato e su quello che i governi hanno fatto nei passati 12 anni del paese.

L’opposizione ha riconosciuto la sconfitta e si è congratulata con lei. Quale sarà, a tuo avviso, la strategia dell’opposizione nel paese?

In questo aspetto bisogna stare molto attenti. In questi giorni sia il Partido Nacional che il candidato del partito di governo hanno ammesso la sconfitta ed hanno riconosciuto il trionfo di Castro però è ancora in atto lo spoglio elettorale. In queste elezioni si è votato non solo per eleggere il presidente ma anche i 128 parlamentari del Congresso Nazionale e i quasi 300 sindaci e vice sindaci delle città. Quindi, i brogli a livello provinciale e municipale possono sempre attuarsi con l’intenzione che Castro non possa governare con una maggioranza stabile e numerosa. I dati a disposizione fin qui, ci dicono che nel parlamento la coalizione di Castro gode di una maggioranza risicata. Inoltre, ricordo che il Parlamento dell’Honduras è conosciuto per la facilità con cui si possono comprare deputati. Sicuramente non è il momento di celebrare bensì è mportante osservare il processo di scrutinio e proteggere il voto popolare ed evitare frodi elettorali. In definitiva, non credo in questi discorsi dell’opposizione che chiama all’unità e alla collaborazione. Attenzione!