Pagine Esteri, 1 dicembre 2022 – Torna Mediterraneo contemporaneo il luogo della cultura altra e considerata diversa. La visione decoloniale è centrale in questa rassegna, curata da Maria Rosaria Greco, che dopo il Libano della prima edizione, quest’anno è dedicata alla Tunisia, con appuntamenti che vanno dal 30 novembre al 3 dicembre fra Napoli e Salerno, con un filo conduttore: democrazia e migrazioni.

Il progetto è lo spazio mediterraneo del Centro di produzione teatrale Casa del Contemporaneo e vuole intercettare le avanguardie artistiche, le voci messe a tacere, le identità culturali che attraversano le società mediterranee, delle quali siamo parte integrante più di quanto immaginiamo.

Dopo il Libano era interessante passare al continente africano – dichiara la curatrice Maria Rosaria Greco – alla riva sud del Mediterraneo. E la Tunisia in particolare vive un momento molto delicato: dopo la rivoluzione dei gelsomini del 2011 che cacciava il tiranno Ben Ali, oggi il Paese è una democrazia? Esiste una prospettiva decoloniale? Nessuna riforma strutturale è stata adottata, sia in campo economico che sociale, e la Tunisia è rimasta intrappolata in una grave crisi economica, peggiorata dalla pandemia e dalla crisi energetica, che spinge sempre più giovani tunisini a prendere la via del mare verso l’Europa. In questo contesto qual è lo scenario artistico e culturale? Di sicuro una delle grandi conquiste dei tunisini dopo il 2011 è stata la liberazione della parola, in questa libertà d’espressione trova spazio la nuova Tunisia, quella democratica, plurale, coraggiosa, che non vuole tornare alla dittatura. Mediterraneo contemporaneo vuole scoprire e ascoltare questa voce”.

Ogni appuntamento permette di conoscere da vicino la Tunisia, le sue tensioni culturali e sociali, i suoi sapori, la sua musica, e ogni ospite sarà un pezzo di questo racconto.

Mercoledi 30 novembre a Napoli il primo appuntamento, all’Accademia di Belle Arti alle ore 10, in collaborazione con la Scuola di Cinema e grazie alla KITCHENFILM. È la proiezione del film La bella e le bestie della regista Kaouther Ben Hania, con la presenza della protagonista Mariam Al Ferjani. Ispirato a una storia vera il film è liberamente tratto dal libro Coupable d’avoir été violée (2013), scritto da Meriem Ben Mohamed assieme alla giornalista Ava Djamshidi e racconta la storia di Mariam, violentata da tre poliziotti, che decide di denunciare. Modera Gina Annunziata, docente ABANA di storia del cinema.

Giovedì 1 dicembre il secondo incontro. Si fa a Salerno, al Teatro Ghirelli alle ore 18 con Renata Pepicelli, docente di Islamistica e storia dei paesi islamici all’Università di Pisa (tra le maggiori esperte in Italia della realtà socioculturale tunisina), per un approfondimento sulle tensioni sociali e culturali della Tunisia, con lei Giso Amendola, docente di sociologia del diritto all’Università di Salerno, accompagnati dal dj set di Kais Zriba, giornalista e dj tunisino. Durante la serata sarà offerto cous cous e tè alla menta, a cura dell’associazione Ubuntu – Nuove generazioni italiane. (Ingresso libero – prenotazione consigliata al n. +393499438958).

Il terzo appuntamento è venerdì 2 dicembre alle ore 11,30 all’Università degli studi di Salerno, Aula 1 SSC -Edificio C, con la giornalista Arianna Poletti che presenta l’inchiesta appena pubblicata e condotta con la collega Aida Delpuech: “TuNur, il modello di esportazione di energia verde dal Nord Africa all’Ue”. Un’impresa britannico-tunisina sta progettando una gigantesca centrale solare nel deserto della Tunisia, un impianto che richiede un enorme consumo d’acqua. L’energia verde però andrà solo all’Europa. Con lei i docenti Unisa Gennaro Avallone, sociologia dello spazio e Giso Amendola, sociologia del diritto.


Sabato 3 dicembre al Teatro Ghirelli di Salerno, alle ore 19.30 si chiude con il concerto dei Fanfara Station. Il trio è composto da Marzouk Mejri voce, percussioni, fiati tunisini, loop, Charles Ferris tromba, trombone e loop, Ghiaccioli e Branzini elettronica e programming. I Fanfara Station fondono la forza di un’orchestra di fiati e l’elettronica ai ritmi e canti del Maghreb. Il progetto si ispira al ricordo della banda del padre di Marzouk a Tunisi. La formazione celebra l’epopea dei popoli migranti del Mediterraneo, delle culture musicali della diaspora africana e dei flussi che da sempre uniscono il Medio Oriente al Maghreb, all’Europa e alle Americhe. (Ingresso 12 euro – prenotazione obbligatoria al n. +393499438958).

 

APPUNTAMENTI IN BREVE

  • CINEMA – Mercoledì 30 novembre, ore 10,00. All’Accademia di Belle Arti di Napoli la proiezione del film “La bella e le bestie” della regista Kaouther Ben Hania, con la presenza della protagonista Mariam Al Ferjani e Gina Annunziatadocente di storia del cinema.
  • CULTURA – Giovedì 1 dicembre, ore 18,00. Al teatro Ghirelli di Salerno l’approfondimento sulle tensioni sociali e culturali in Tunisia, con la presenza di Renata Pepicelli, docente di Islamistica e storia dei paesi islamici all’Università di Pisa, Giso Amendola, docente di sociologia del diritto all’Università di Salerno, accompagnati dal dj set di Kais Zriba. A chiusura cous cous e tè alla menta, a cura dell’associazione Ubuntu – Nuove generazioni italiane.
  • ATTUALITA’ – Venerdì 2 dicembre, ore 11,30. All’Università degli studi di Salerno, Aula 1 SSC – Edificio C, la giornalista Arianna Poletti presenta l’inchiesta appena pubblicata: “TuNur, il modello di esportazione di energia verde dal Nord Africa all’Ue” con i docenti Unisa Gennaro Avallone, sociologia dello spazio e Giso Amendola, sociologia del diritto.
  • MUSICA – Sabato 3 dicembre, ore 19,30. Al Teatro Ghirelli di Salerno il concerto dei Fanfara Station. Il trio è composto da Marzouk Mejri voce, percussioni, fiati tunisini, loop, Charles Ferris tromba, trombone e loop, Ghiaccioli e Branzini elettronica e programming.

Il progetto è promosso da Casa del Contemporaneo, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana, in partenariato con Regione Campania, Provincia di Salerno, Comune di Salerno, Università degli studi di Salerno, Accademia di Belle Arti di Napoli, Fondazione Salerno Contemporanea, Teatro Antonio Ghirelli e Associazione Ubuntu – Nuove generazioni italiane. Media partner il Manifesto e Pagine Esteri.