della redazione

Pagine Esteri, 2 maggio 2023 – Il prigioniero politico palestinese Khader Adnan (Jihad) è morto in un carcere israeliano dopo 86 giorni di sciopero della fame contro la sua “detenzione amministrativa” (senza processo). Adnan, 45 anni, esponente del Jihad Islami e figura politica molto nota in Cisgiordania, già in passato aveva fatto in carcere altri quattro lunghi digiuni di protesta contro la detenzione senza processo.

Il primo ministro dell’Autorità nazionale, Muhammad Shtayyeh, ha accusato le autorità israeliane di aver commesso “un assassinio” e il ministero degli Esteri palestinese ha chiesto una indagine internazionale sulle circostanze del decesso del prigioniero. La Jihad islamica ha avvertito che la morte di Adnan non resterà impunita.

Sono circa mille i palestinesi in detenzione amministrativa il numero più alto da diversi anni a questa parte. Questo tipo di “arresto cautelare a tempo indeterminato” risale ai tempi del Mandato britannico sulla Palestina (1917-1948). Dopo la sua nascita Israele lo ha conservato nel suo ordinamento giuridico ma lo attua quasi esclusivamente contro i palestinesi nei Territori occupati. Prevede una detenzione di mesi senza processo e senza accuse precise su richiesta dell’intelligence, e teoricamente può essere rinnovata più volte.

Uno sciopero generale è stato proclamato a Gaza, in Cisgiordania, Gerusalemme Est. Quattro razzi lanciati da Gaza sono caduti nel sud di Israele senza causare danni. In Cisgiordania due coloni israeliani sono stati feriti da colpi sparati da un’auto poco dopo l’annuncio della morte del prigioniero politico.

Sono già in atto manifestazioni e raduni di protesta ovunque nei Territori palestinesi occupati. Pagine Esteri.