Pagine Esteri, 8 maggio 2023. Frequentata da decine di bambini e bambine palestinesi, la scuola di Jubbet ab-Dib è stata demolita domenica dal governo israeliano che occupa la Cisgiordania.

L’abbattimento è stato reso esecutivo dopo la sentenza del tribunale distrettuale che si è espresso in merito a una petizione presentata dall’organizzazione Regavim, una ONG di destra di cui il ministro israeliano delle finanze, Bezazel Smotrich è cofondatore. In un tweet l’organizzazione ha festeggiato il risultato:

Costruita sei anni fa anche grazie ai fondi dell’Unione Europea, l’istituto scolastico accoglieva gli studenti e le studentesse di Jubbet ab-Dib come quelli di Beit Ta’mir.

Prima che venisse realizzata, le bambine e i bambini della scuola dovevano percorrere tre chilometri al giorno per raggiungere l’istituto più vicino. Gli abitanti, in segno di protesta, hanno allestito sulle macerie una tenda che continuerà ad ospitare le lezioni.


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L’Unione Europea ha condannato la demolizione, definendola una violazione del diritto all’istruzione. Bruxelles era già intervenuta, chiedendo alle autorità israeliane di non distruggere l’istituto:

“L’Unione europea condanna la demolizione della scuola finanziata dall’UE a Jubbet Adh Dhib, nel territorio palestinese occupato, effettuata domenica mattina dalle forze di difesa israeliane. L’UE ha seguito da vicino questo caso e ha chiesto alle autorità israeliane di non effettuare la demolizione che colpisce direttamente 81 bambini e la loro istruzione.

L’UE ricorda che le demolizioni sono illegali ai sensi del diritto internazionale e che il diritto dei bambini all’istruzione deve essere rispettato. L’UE invita Israele a fermare tutte le demolizioni e gli sgomberi, che non faranno che aumentare le sofferenze della popolazione palestinese e rischiano di infiammare le tensioni sul terreno.

Lo scorso anno sono state demolite o sequestrate dalle autorità di occupazione un totale di 954 strutture in tutta la Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, il numero più alto registrato dal 2016. Più dell’80% delle strutture demolite (781) si trovava nell’Area C. In totale, 1.032 persone sono state sfollate a causa delle demolizioni. Quest’anno sta già seguendo una tendenza simile e preoccupante”.

Il comunicato arriva solo poche ore dopo la cancellazione dell’evento annuale organizzato dagli ambasciatori per celebrare l’Unione Europea: Israele aveva designato come suo rappresentante il ministro suprematista Ben Gvir, la cui presenza non sarebbe stata gradita. Pagine Esteri