della redazione

Pagine Esteri, 24 giugno 2023 – Per il sesto giorno consecutivo i coloni israeliani hanno attaccato villaggi palestinesi in Cisgiordania per vendicare l’uccisione martedì di quattro israeliani, il giorno dopo un raid dell’esercito a Jenin che ha ucciso sette palestinesi, tra cui un ragazzo e una ragazza di 15 anni.

Oggi è stato preso di mira Umm Safa, nella Cisgiordania centrale, in cui sono stati feriti alcuni abitanti e sono state date alle fiamme diverse case e automobili. Un soldato israeliano è stato ferito da una pietra.

Secondo il sindaco di Umm Safa, Marwan Sabah, almeno 100 coloni hanno attaccato la città sotto la protezione dell’esercito israeliano. “I soldati erano con loro e li hanno difesi”, ha detto, aggiungendo che “hanno lanciato gas lacrimogeni e sparato proiettili di gomma contro gli abitanti”. I palestinesi a loro volta hanno bruciato un veicolo militare israeliano.

La ministra della Sanità palestinese Mai Al-Kaila ha denunciato che i coloni hanno lanciato pietre contro un’ambulanza che trasportava un paziente dal villaggio di Beit Rima vicino a Umm Safa, ferendo leggermente l’autista.

In totale questa settimana i coloni israeliani hanno ferito decine di palestinesi e distrutto decine di case ed  automobili palestinesi a Turmusaya, Urif, Huwara, Luban al Sharqieh, Jaloud e altri villaggi. Un palestinese è stato ucciso a Turmusaya dal fuoco della polizia israeliana. 

Sempre oggi un palestinese di 17 anni, Isaq Al Ajloni, è arrivato al checkpoint di Qalandiya a nord di Gerusalemme e ha aperto il fuoco contro i militari. Al-Ajlouni, ha ferito leggermente una guardia di sicurezza prima di essere colpito e ucciso. Secondo la polizia, Al-Ajlouni era armato con un fucile M-16. L’uccisione è avvenuta poche ore il decesso in ospedale del 39enne Muhammad Idris, un residente del campo profughi di Askar (Nablus). Idris, un combattente, è stato colpito allo stomaco ieri a Nablus durante una incursione dell’esercito israeliano.