AGGIORNAMENTI DI SABATO 28 OTTOBRE

ORE 20.35

Il Ministro delle Comunicazioni israeliano ha dichiarato che “faremo tutto il possibile per evitare che Elon Musk fornisca internet alle organizzazioni a Gaza”.

ORE 20

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha appena dichiarato: “Questa è la nostra seconda guerra di indipendenza, sarà lunga e difficile ma vinceremo”.

ORE 18.30

Un razzo lanciato da Gaza ha colpito la città di Tel Aviv, causando almeno 3 feriti.

Il ministro degli Esteri israeliano ha ordinato il ritorno di tutti i rappresentanti diplomatici israeliani attualmente presenti in Turchia.

ORE 17.00

Il quartiere generale dell’Unifil, la missione dell’Onu in Libano di cui fanno parte un migliaio di soldati italiani, è stato colpito da un colpo di artiglieria senza fare vittime ma solo danni materiali. Fonti dell’intelligence militare libanese affermano che il proiettile è stato sparato dalle truppe israeliane e ha colpito la base Onu di Naqura, a ridosso della Linea di demarcazione tra Libano e Israele.

“Considerate le modalità con cui le operazioni militari sono state condotte fino a questo momento, nel contesto di un’occupazione che dura da 56 anni, suono il campanello d’allarme per le possibili catastrofiche conseguenze di operazioni a larga scala a Gaza e per la possibilità che altre migliaia di civili perdano la vita” denuncia in una nota l’Alto Commissario dell’ONU per i Diritti Umani, Volker Turk.

ORE 14.43

L’esercito israeliano ha nuovamente pubblicato un ordine di evacuazione per i residenti della parte settentrionale della Striscia di Gaza, prima di una larga operazione di terra.

La giornalista palestinese Fares Akram, che ha lavorato per Associated Press e Al Jazeera, ha dichiarato di aver perso 18 membri della sua famiglia, uccisi da un raid israeliano.

ORE 13

Il Ministero della Sanità palestinese fa sapere che il numero dei morti per i bombardamenti israeliani della Striscia di Gaza è salito a 7.703, di cui 3.595 bambini. Sempre secondo il Ministero 825 intere famiglie sono state completamente cancellate.

Coloni israeliani sparano con fucili ai palestinesi nella zona di Nablus.

 

ORE 12.48

Lancio di razzi dalla Striscia di Gaza verso le aree israeliane vicine al confine. Le sirene suonano ad Ashkelon e in altri luoghi. Razzi anche su Tel Aviv.

 

ORE 12.30

Le autorità libanesi hanno pubblicato le linee guida precauzionali per l’evacuazione dell’aeroporto di Beirut e delle strutture circostanti.

Le tensioni sul confine tra Israele e il Libano sono in aumento nelle ultime ore.

 

ORE 12

I Servizi di soccorso di Gaza hanno fatto sapere che “decine di corpi” sono stati trovati sotto le macerie nel nord della Striscia di Gaza in seguito agli attacchi aerei israeliani di questa notte. I corpi sono stati portati all’ospedale di Beit Lahia, nel nord di Gaza.

Il Ministero della Sanità palestinese ha comunicato che un palestinese di 40 anni, Bilal Muhammad Saleh, è stato ucciso da un proiettile al petto sparatogli da un colono nella città di Al-Sawiya, vicino Nablus.

ORE 11.15

I massicci bombardamenti della notte su Gaza hanno distrutto altre centinaia di edifici. Lo ha riferito Mahmud Bassal, portavoce del servizio di difesa civile nell’enclave palestinese.

“Abbiamo perso i contatti con i nostri colleghi di Gaza. Sono estremamente preoccupata per la loro sicurezza e per un’altra notte di orrore indicibile per un milione di bambini a Gaza. Tutti gli umanitari, i bambini e le famiglie devono essere protetti”. Lo ha dichiarato Catherine Russell, direttore regionale dell’Unicef, in una nota.

“Questa notte è stata la più terribile di tutte le notti e l’abbiamo passata con grande ansia. È stata una notte in bianco e lunga, sullo sfondo della grande operazione dell’esercito nella Striscia di Gaza e della completa incertezza riguardo al destino dei rapiti che sono trattenuti lì e sono anch’essi soggetti a pesanti bombardamenti”. Lo dichiara il Forum  delle famiglie degli ostaggi israeliani, chiedendo “un incontro urgente” con il premier Benyamin Netanyahu, il ministro della Difesa Yoav Galant e altri membri del gabinetto di guerra.

ORE 10.15

L’interruzione delle telecomunicazioni e di internet nella Striscia di Gaza a causa degli intensi bombardamenti israeliani, rischia di “servire da copertura per atrocità di massa”. Lo ha dichiarato l’organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch (Hrw). “Questo blackout di informazioni – dichiara la funzionaria di Hrw Deborah Brown – rischia di servire da copertura per le atrocità di massa e di contribuire all’impunità per le violazioni dei diritti umani“.

ORE 9.15

Il Comitato per la Protezione dei Giornalisti si dice molto allarmato dal blackout di internet e delle comunicazioni a Gaza. “Un blackout delle comunicazioni è un blackout delle notizie. Ciò può portare a gravi conseguenze con un vuoto di informazioni indipendenti che può essere riempito con propaganda letale, disinformazione e disinformazione”.


della redazione – foto APA

Pagine Esteri, 28 ottobre 2023 – L’ampia incursione militare lanciata ieri sera dall’esercito israeliano – tre settimane dopo l’attacco di Hamas – contro la Striscia di Gaza continua anche oggi. I reparti corazzati e le truppe israeliane hanno occupato diverse porzioni del nord e nell’est di Gaza dopo combattimenti con militanti di Hamas e di altre organizzazioni combattenti palestinesi. Non è facile avere informazioni da Gaza perché il piccolo territorio palestinese resta isolato dal mondo dopo che ieri sera – per il probabile intervento di Israele – si sono interrotte tutte le comunicazioni telefoniche e la rete internet. Le organizzazioni umanitarie hanno perduto ogni contatto con il loro personale a Gaza.

 



 

Dal campo sono disponibili solo le informazioni delle forze armate israeliane che riferiscono di 150 “obiettivi di Hamas” colpiti dall’aviazione durante l’ondata di attacchi aerei – descritta come “terrificante” dai civili palestinesi – avvenuta ieri su Gaza prima e durante l’incursione. I comandi israeliani affermano che quella in corso non è l’offensiva di terra di cui si parla da diversi giorni.

È certo che nel cuore della notte altre migliaia di civili palestinesi, in preda al panico, hanno abbandonato le loro abitazioni a Gaza city e altre località e sono fuggite a sud di Gaza dove da giorni si ammassano centinaia di migliaia di sfollati, in condizioni di vita molto difficili. Si è inoltre appreso di bombardamenti che hanno fatto decine di vittime civili nel campo profughi di Shate e in altre aree.

Ieri l’Assemblea Generale dell’Onu ha approvato una risoluzione (non vincolante) che chiede una “tregua umanitaria” e la cessazione delle ostilità a Gaza. L’organismo, composto da 193 membri, ha adottato la risoluzione con 120 voti favorevoli, 14 contrari e 45 astensioni, dopo aver respinto un emendamento canadese sostenuto dagli Stati Uniti di “condanna inequivocabile” degli “attacchi terroristici” di Hamas del 7 ottobre e per il rilascio immediato degli ostaggi a Gaza. L’ambasciatore israeliano all’Onu Gilad Erdan ha respinto il voto con parole durissime. Pagine Esteri