di Pasquale Pugliese
San Salvador De Bahia, 8 marzo 2024 – È sempre allerta dengue in Brasile. Il ministero della Salute brasiliano riferisce che alla data del 27 febbraio i casi confermati della grave malattia erano già 973.347. Sette stati Acre, Goias, Minas Gerais, Espirito Santo, Rio de Janeiro e Santa Catarina hanno decretato lo stato di emergenza. Gli ospedali sono affollati e le forniture di vaccino non soddisfano tutte le numerose richieste. Soltanto un anno fa le autorità sanitarie brasiliane hanno approvato il primo vaccino contro la dengue, prodotto dall’azienda giapponese Takeda.
Negli ultimi anni la diffusione della malattia in Brasile è aumentata notevolmente. Nel 2023 sono decedute 149 persone, soltanto nei primi due mesi del 2024 ci sono state 195 vittime.
La dengue è trasmessa da una zanzara, Aedes Egypti, che prolifera nelle acque stagnanti, anche nell’acqua del vaso da fiori. Si manifesta con febbre, dolori, senso di stanchezza e nella fase più acuta diventa emorragica. La malattia trova terreno fertile nei quartieri più poveri oltre che nelle favelas. I tratti di fogne a cielo aperto, copertoni abbandonati di auto, piscine private senza manutenzione, sono gli ambienti preferiti da questa zanzara. Il governo ha stanziato già 1,5 miliardi di real (283 milioni di euro) in favore di Stati e municipalità per sostenere le spese degli enti locali nella lotta contro l’epidemia, ma l’arma migliore per contrastarla resta la tutela dell’igiene nei luoghi tanto pubblici che privati. L’Aedes Egypti oltre alla dengue può trasmettere anche Zica e Chikungunya. Le donne incinte colpite dallo Zica virus hanno una probabilità alta di partorire figli con microcefalia.
Il livello di allerta si sta alzando anche in Europa, specialmente negli aeroporti. In Italia negli anni scorsi ci sono stati casi di queste malattie che hanno colpito in prevalenza viaggiatori che rientravano in patria, ma anche casi autoctoni. Pagine Esteri