di Redazione

Pagine Esteri, 8 maggio 2024 – Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, si sta impegnando per rendere il Vietnam un alleato strategico di Washington rischiando però di inimicarsi alcuni sindacati dei lavoratori che temono la concorrenza delle aziende del paese asiatico.

In vista delle presidenziali di novembre, finora Biden ha fortemente corteggiato i lavoratori dell’acciaio nello stato chiave della Pennsylvania, opponendosi alla proposta di acquisizione da parte della giapponese Nippon Steel della US Steel con sede a Pittsburgh e chiedendo dazi più elevati sull’acciaio cinese.

Nel frattempo, il Dipartimento del Commercio statunitense è impegnata in una serie di audit per decidere se designare il Vietnam come “paese basato sull’economia di mercato”.
La mossa, osteggiata in particolare dai produttori statunitensi di acciaio e dagli allevatori di gamberetti del Golfo del Messico, ridurrebbe i dazi antidumping imposti da Washington alle importazioni dal Vietnam a causa del suo attuale status di “economia non di mercato”. L’attuale designazione accomuna il Vietnam con Cina, Russia, Bielorussia, Azerbaigian e altri nove paesi.
Mentre negli Usa i gamberetti surgelati importati dal Vietnam sono soggetti ad un dazio del 25,76%, contro il 5,34% che grava su quelli comprati dalla vicina Thailandia.

Il Business Council Usa-Asean sostiene la promozione del Vietnam ad economia di mercato, soprattutto dopo le recenti riforme economiche e dopo la conferma dell’allontanamento di Hanoi dalle sfera di influenza cinese.

Durante la visita di Biden in Vietnam nel 2023, i due paesi hanno già rafforzato le relazioni aprendo l’iter per varare un “partenariato strategico globale”. In cambio le autorità di Hanoi chiedono però alla segretaria al Tesoro di Washington di accelerare il riconoscimento del Vietnam come “economia di mercato”, in grado di rappresentare un contrappeso commerciale alla Cina.

Il miglioramento dello status del Vietnam, però, incontra ancora una significativa opposizione da parte di otto senatori e di 31 deputati statunitensi che hanno esortato la Ministra del Commercio Gina Raimondo a considerare che la promozione di Hanoi aiuterebbe alcune aziende statali cinesi che hanno investito in Vietnam, consentendo loro di aggirare i pesanti dazi imposti finora alle loro produzioni. Pagine Esteri