Pagine Esteri, 27 maggio 2024. Lo stato di emergenza in Nuova Caledonia sarà revocato alle 20.00 di lunedì 27 maggio, le 5.00 di martedì ora locale. Il governo francese ha fatto sapere però che sull’isola arriveranno altri 480 agenti delle forze dell’ordine, portando il totale delle truppe schierate a 3.500.

La rivolta, che ha causato sette morti, l’ultimo dei quali venerdì, durante la visita del presidente Emmanuel Macron, è stata innescata dalla contestata revisione costituzionale, già approvata dal Senato francese, che intende estendere il diritto di voto a migliaia di europei arrivati in Nuova Caledonia dopo il 1998, diminuendo così il peso elettorale della popolazione indigena Kanak e modificando gli accordi sottoscritti dalle organizzazioni Kanaki e dal presidente francese Jacques Chirac.

La Nuova Caledonia, nonostante si trovi a 17.000 chilometri dalla Francia, è governata da Parigi che ha colonizzato il territorio dalla metà del 1800. Molti Kanak, tuttavia, vorrebbero porre fine al potere della Francia sulle loro isole e ottenere una maggiore autonomia o, in alcuni casi, la totale indipendenza.

La principale coalizione politica pro-indipendenza, FLNKS (Kanak and Socialist National Liberation Front) ha emesso un comunicato sabato 25 dichiarando che l’unico modo per alleviare le tensioni è intraprendere una soluzione che sia politica e non certo repressiva. Pagine Esteri