della redazione
Pagine Esteri, 23 luglio 2024 – Hamas, Fatah e altre organizzazioni palestinesi hanno firmato in Cina un accordo per “l’unità nazionale” che, secondo quanto afferma la Cina, avrà lo scopo di governare insieme Gaza una volta finita la guerra.
Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, che ha ospitato l’alto dirigente di Hamas Musa Abu Marzuk, l’inviato di Fatah Mahmud al-Aloul e gli emissari di altri 12 gruppi palestinesi, ha affermato questa mattina che è stato concordato di istituire un “governo di riconciliazione nazionale provvisorio” per governare la Gaza del dopoguerra.
“Oggi firmiamo un accordo per l’unità nazionale e affermiamo che la strada per completare questo viaggio è l’unità nazionale. Siamo impegnati per l’unità nazionale e la vogliamo”, ha detto Abu Marzuk.
La Cina ha cercato di svolgere un ruolo di mediazione, reso ancora più complesso dall’intensa rivalità tra Hamas, che controllava pienamente la Striscia di Gaza fino allo scorso ottobre, e Fatah, che governa parzialmente la Cisgiordania occupata.
Israele ha giurato di continuare a combattere finché non avrà distrutto Hamas, e vari Paesi tra cui gli Stati Uniti, uno dei principali sostenitori di Israele, hanno ipotizzato vari scenari per la governance futura di Gaza
Al termine dell’incontro a Pechino, Wang ha affermato che i gruppi si sono impegnati a raggiungere la “riconciliazione”. “Il punto più importante è l’intesa per formare un governo di unità nazionale provvisorio attorno alla governance della Gaza del dopoguerra”, ha spiegato il ministro cinese. “La riconciliazione è una questione interna alle fazioni palestinesi, ma allo stesso tempo non può essere raggiunta senza il sostegno della comunità internazionale”, ha aggiunto.
Hamas e Fatah sono acerrimi rivali da quando i combattenti del movimento islamico cacciarono Fatah dalla Striscia di Gaza dopo i sanguinosi scontri del giugno 2007.
Occorre sottolineare che i due movimenti rivali hanno annunciato in più occasioni in passato la loro riconciliazione e la decisione di formare un governo unitario. Queste dichiarazioni però non sono mai state seguite da fatti concreti.
La Cina, che da qualche tempo ha intensificato la sua azione diplomatica in Medio Oriente, propone un approccio in tre fasi per risolvere la questione palestinese: un cessate il fuoco globale, duraturo e sostenibile nella Striscia di Gaza il prima possibile; i “palestinesi che governano la Palestina”; infine, la Palestina membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, l’inizio della soluzione dei due Stati e una conferenza di pace autorevole e di ampio respiro. Pagine Esteri