di Redazione
Pagine Esteri, 3 ottobre 2024 – Vidadi Isgandarli, un noto oppositore politico azero che viveva in esilio in Francia, è morto a causa di un’aggressione che potrebbe avere motivazioni politiche.
Il 62enne, ex procuratore e poi attivista per i diritti umani, è stato infatti picchiato da tre uomini e poi accoltellato 21 volte domenica notte all’interno del suo appartamento di Mulhouse, una città dell’Alsazia a pochi chilometri dal confine con la Germania. Martedì scorso la vittima è deceduta in ospedale a causa delle gravi ferite riportate.
Nel 2011 Isgandarli era stato condannato a tre anni e mezzo di carcere in Azerbaigian per diversi reati, tra cui quello di “interferenza nei processi elettorali”. L’anno successivo era stato scarcerato grazie ad un’amnistia varata dal presidente Ilham Aliyev.
Nel 2017, però, le continue minacce da parte del regime lo avevano convinto a trasferirsi in Francia insieme alla famiglia. A Mulhouse aveva ripreso a denunciare la repressione e gli intrallazzi economici del vertice del regime azero.
Per ora gli inquirenti francesi non si sbilanciano, ma Isgandarli è il quarto oppositore del regime di Aliyev assassinato in esilio dal 2021 ad oggi, dopo Bairam Mammedov, Vuqar Rza e Hüseyn Bakikhanov, uccisi rispettivamente in Turchia, in Belgio ed in Georgia.
Nel 2021 un altro dissidente azero, Mahammad Mirzali, era stato accoltellato 16 volte a Nantes (Francia) ma era sopravvissuto.
L’ex repubblica sovietica dell’Asia centrale, tra i principali esportatori di gas e petrolio in Europa e stretto alleato della Turchia di Recep Tayyip Erdogan, a novembre ospiterà la conferenza dell’ONU sui cambiamenti climatici “COP 29”. Pagine Esteri