Pagine Esteri – L’Azerbaigian ha annunciato ieri l’annullamento di tutti gli eventi culturali russi previsti sul suo territorio e ha sospeso la partecipazione della propria delegazione parlamentare a una riunione bilaterale prevista a Mosca, in segno di protesta contro la morte di due cittadini azerbaigiani nella città di Ekaterinburg in seguito ad una operazione di polizia.

La delegazione, guidata dal primo vicepresidente del Parlamento azerbaigiano, Ali Ahmadov, avrebbe dovuto partecipare a Mosca alla 23ma sessione della Commissione di cooperazione interparlamentare con l’Assemblea federale russa. Tuttavia, secondo quanto riferito dalle autorità di Baku, «le uccisioni dimostrative, intenzionali ed extragiudiziali e le violenze commesse contro cittadini azerbaigiani per motivi etnici dalle forze dell’ordine russe» hanno reso «inopportuna e inaccettabile» la visita.

La crisi è iniziata a seguito di un’operazione condotta dalle forze di sicurezza russe la mattina del 27 giugno a Ekaterinburg. Secondo fonti giornalistiche locali della regione degli Urali, agenti del Servizio per la sicurezza federale (Fsb), del Comitato Investigativo e del ministero dell’Interno russi hanno effettuato dei blitz in una decina di appartamenti abitati da cittadini azerbaigiani, nell’ambito delle indagini su un omicidio avvenuto nel 2001. Oltre 50 persone sarebbero state arrestate, anche se alcune di esse sono poi state rilasciate. Due cittadini azerbaigiani, identificati come i fratelli Zieddin e Huseyn Safarov e sospettati dell’omicidio di un commerciante, sono morti durante l’operazione.

Altre tre persone sono state ricoverate in ospedale, e diversi membri della famiglia Safarov sono stati trattenuti dalle autorità.
L’accaduto ha provocato la dura reazione di Baku, che ha convocato l’incaricato d’affari russo Piotr Volokov per esprimere una formale protesta. In una nota, il ministero degli Esteri azero ha espresso «profonda preoccupazione per la morte dei connazionali, le gravi ferite riportate da alcuni di loro e la detenzione di nove persone», denunciando la sistematicità di simili episodi e chiedendo a Mosca «un’indagine urgente e trasparente», con la garanzia che i responsabili «di questa inaccettabile violenza» siano assicurati alla giustizia.
La vicenda rischia di compromettere seriamente i rapporti bilaterali tra due Paesi che intrattengono legami strategici e cooperano a livello economico e parlamentare. Pagine Esteri