Pagine Esteri – Dopo quello della Slovenia, anche il governo dei Paesi Bassi ha deciso di vietare l’ingresso nel paese ai ministri israeliani Bezalel Smotrich e Itamar Ben Gvir, accusati di incitamento alla violenza e sostegno alla pulizia etnica nella Striscia di Gaza.

Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Caspar Veldkamp in una lettera alla Camera dei rappresentanti (camera bassa del Parlamento olandese), definendo la situazione attuale a Gaza “insopportabile e indifendibile”.

I due ministri – titolari rispettivamente delle Finanze e della Sicurezza nazionale – saranno registrati come cittadini stranieri indesiderati. Il ministro degli Esteri nederlandese ha motivato la decisione dicendo che i due hanno «ripetutamente incitato i coloni [israeliani] alla violenza contro la popolazione palestinese, hanno sostenuto con insistenza l’espansione degli insediamenti illegali [in Cisgiordania] e hanno invocato la pulizia etnica nella Striscia di Gaza».

Il governo ha inoltre convocato l’ambasciatore israeliano per un colloquio urgente, durante il quale verrà ribadita la necessità per Israele di rispettare il diritto internazionale umanitario.

Il primo ministro Dick Schoof, insieme ai ministri competenti, ha tenuto un incontro straordinario al Catshuis – residenza ufficiale del capo del governo – per discutere ulteriori misure, tra cui la proposta di sospensione della componente commerciale dell’accordo di associazione Ue-Israele.

In parallelo, l’esportazione di armi verso Israele sarà ulteriormente limitata. Secondo Veldkamp, nella situazione attuale è “praticamente impossibile” che vengano concessi nuove licenze di esportazione.

I Paesi Bassi contribuiranno con 1,5 milioni di euro all’Ufficio delle Nazioni Unite per i servizi ed i progetti (Unops) e con 3 milioni di euro alla Croce Rossa per sostenere la fornitura di aiuti via terra a Gaza.

Il premier Schoof ha informato telefonicamente il presidente israeliano Isaac Herzog delle misure adottate. Quest’ultimo, tramite il social X, ha definito “un grave errore” la decisione olandese, criticando il contenuto attribuito alla telefonata e lamentando l’assenza di riferimenti agli ostaggi israeliani ancora detenuti da Hamas.