Pagine Esteri, 29 giugno 2023. Un tribunale turco ha rinviato a giudizio e fatto incarcerare il noto giornalista Merdan Yanardag, caporedattore di un canale televisivo dell’opposizione, con l’accusa di aver diffuso “propaganda terroristica” ed “elogio dei criminali”.
Yanardag ha semplicemente criticato l’isolamento di Abdullah Ocalan, il leader curdo del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) in carcere dal 1999. “L’isolamento di Abdullah Ocalan è illegale e dovrebbe essere revocato”, ha affermato in un programma andato in onda la scorsa settimana.
L’autorità televisiva turca controllata dall’Akp, il partito del presidente Erdogan, ha avviato un’inchiesta sulla tv Tele1 che ha trasmesso i commenti di Yanardag. Invece l’Associazione dei giornalisti turchi ha diffuso un comunicato di condanna della detenzione del suo iscritto e per la “violazione del diritto alla libertà di espressione”.
Ocalan, leader curdo di grande spessore politico, fu catturato da forze speciali turche in Kenya nel 1999. Da allora è detenuto in isolamento in una prigione su un’isola a sud di Istanbul. Protagonista di un’insurrezione contro lo stato turco nel 1984, il PKK è designato come “gruppo terroristico” dalla Turchia e dai suoi alleati occidentali.
La repressione delle aspirazioni della larga minoranza curda in Turchia e i combattimenti tra forze governative e PKK hanno provocato più di 40.000 morti.