della redazione

(foto di archivio)

Pagine Esteri, 11 luglio 2023 – E’ cominciato in Israele il “Giorno di resistenza” contro la riforma della Giustizia del governo di Benyamin Netanyahu in risposta all’approvazione alla Knesset in prima lettura (su 3) dell’eliminazione della cosiddetta “clausola di ragionevolezza”. Migliaia di manifestanti oggi bloccano strade a Haifa, Gerusalemme e a Tel Aviv ed uno sciopero paralizza molte attività lavorative. La polizia ha effettuato alcuni arresti.

   Il testo è stato adottato con 64 voti a favore, corrispondenti ai membri della coalizione di governo. I 56 deputati dell’opposizione hanno votato contro.

L’articolo della riforma approvato in prima lettura mira a cancellare la possibilità per i giudici di pronunciarsi sulla “ragionevolezza” delle decisioni del governo. Secondo i partiti di estrema destra e religiosi che compongono la maggioranza al potere, la nuova legge garantirebbe un migliore equilibrio dei poteri. Gli oppositori la vedono come una minaccia alla democrazia e in particolare ai poteri di controllo della Corte Suprema.

In un video diffuso ieri Netanyahu ha detto che la legge “non è la fine della democrazia, ma che rafforzerà la democrazia”. L’opposizione ha promesso per oggi una giornata di azione nazionale domani contro il disegno di legge, che sarà sottoposto a seconda e terza lettura. Pagine Esteri