Pagine Esteri, 25 settembre 2023 – L’Afghanistan è l’unico paese al mondo che proibisce alle donne e alle ragazze di frequentare la scuola o l’università. Anche chi si impegna per il diritto all’istruzione femminile sta pagando un prezzo altissimo. Come Matiullah Wesa, un educatore, fondatore e dirigente di PenPath, un collettivo di 3000 volontari che fanno campagne nei distretti e nelle province remote dell’Afghanistan sull’importanza dell’istruzione, in particolare quella femminile. Prima della presa del potere dei Talebani, Wesa e gli altri volontari hanno sempre lavorato con leader religiosi e anziani per combattere l’analfabetismo nelle aree più remote e isolate.
Wesa è molto conosciuto in Afghanistan e, dopo che i Talebani hanno nuovamente assunto il controllo del paese, ha preso posizione e ha lanciato una campagna in favore del diritto all’istruzione femminile. Ma i Talebani non tollerano alcun dissenso e il 27 marzo 2023 Wesa è stato arrestato con accuse pretestuose. La sua famiglia non ha ancora ricevuto il permesso di fargli visita. Ora anche tutti gli altri volontari per il diritto all’istruzione sono a rischio.
Nel suo secondo rapporto al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, Richard Bennett, relatore speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani in Afghanistan, ha documentato la rapida contrazione dello spazio civico: le autorità hanno aumentato le limitazioni e la sorveglianza sui difensori dei diritti umani, che sono stati sottoposti a intimidazioni, anche tramite telefonate, ispezioni nelle loro case, aggressioni fisiche e verbali e arresti arbitrari, creando un clima di paura e senso di disperazione. I difensori dei diritti umani cambiano abitazione regolarmente a causa della paura e delle minacce da parte dei talebani. Il relatore Speciale ha anche riferito di irruzioni dei talebani nelle sedi di diverse organizzazioni della società civile durante le quali sono stati richieste le generalità del personale e delle persone associate, e talvolta anche dei loro familiari.
Firma l’appello per la scarcerazione di Matiullah Wesa