di Redazione

Pagine Esteri, 15 novembre 2023 – I giudici della Corte suprema del Regno Unito hanno giudicato illegale, all’unanimità, il piano del governo che prevede la deportazione dei migranti senza permesso in Ruanda. Secondo la proposta di Westminster, presentata nell’aprile del 2022, coloro che arrivano illegalmente nel Regno Unito dovrebbero essere trasferiti in Ruanda ed è dal Paese africano che potrebbero poi fare richiesta d’asilo. Tuttavia, la Corte suprema ha confermato la precedente sentenza della Corte d’appello secondo cui tale piano è illegale a causa del rischio che i richiedenti asilo inviati in Ruanda possano essere rimpatriati nel loro Paese e possano subire violazioni dei loro diritti umani.

La sentenza della Corte Suprema è un ostacolo significativo per il governo conservatore del primo ministro Rishi Sunak. Il tema del contrasto dell’immigrazione clandestina e della riduzione del numero delle richieste di asilo è centrale nella sua proposta politica per le prossime elezioni parlamentari. Ridurre l’immigrazione clandestina è infatti uno dei cinque impegni principali di Sunak, sui quali ha chiesto agli elettori di giudicarlo in vista delle prossime elezioni. I sondaggi danno il Partito Conservatore in netto svantaggio rispetto al Partito Laburista.

«Prendiamo atto del giudizio di oggi e ora considereremo i prossimi passi. Questo non era il risultato che volevamo, ma abbiamo passato gli ultimi mesi a pianificare ogni eventualità e rimaniamo completamente impegnati a fermare l’immigrazione illegale», ha detto il premier. «La nostra partnership con il Ruanda, per quanto coraggiosa e ambiziosa, è solo una parte di una serie di misure per fermare i barconi e contrastare l’immigrazione clandestina» ha dichiarato invece il ministro dell’Interno James Cleverly

«Esamineremo attentamente la sentenza odierna per comprendere le implicazioni e i prossimi passi. E continueremo a cercare ogni strada possibile per interrompere il vile modello di business delle bande criminali che mettono a rischio vite innocenti per il proprio guadagno finanziario», ha detto il ministro utilizzando una fraseologia tipica del discorso della destra radicale.

Durante il suo intervento alla Camera dei Comuni, il primo ministro ha proclamato l’intenzione di finalizzare un nuovo trattato con il Ruanda alla luce della sentenza della Corte Suprema. Sunak ha dichiarato che i nuovi piani verranno presentati “nei prossimi giorni”, e che il nuovo testo fornirebbe le necessarie “rassicurazioni” per non incontrare più obiezioni giuridiche. «Il governo sta già lavorando a un nuovo trattato con il Ruanda e lo finalizzeremo alla luce della sentenza odierna», ha dichiarato il premier, aggiungendo di essere “pronto a rivedere la nostra cornice giuridica nazionale» se necessario.

Il governo del Regno Unito sostiene che, sebbene il Ruanda sia stato teatro di un genocidio che ha ucciso più di 800.000 persone nel 1994, da allora il paese si è costruito una reputazione di stabilità e progresso economico. Una stabilità costruita però sulla repressione politica. La sentenza della Corte Suprema ha rilevato sistematiche violazioni dei diritti umani, inclusi omicidi politici, che hanno portato la polizia britannica “ad avvertire i cittadini ruandesi che vivono in Gran Bretagna dei piani credibili di ucciderli da parte di quello Stato”. Secondo gli stessi dati ufficiali forniti dal governo del Runda, il paese gode di un record di rigetto del 100% delle richieste di asilo dei richiedenti provenienti da paesi dilaniati dalla guerra come Siria, Yemen e Afghanistan.

Politici dell’opposizione, gruppi di rifugiati e organizzazioni per i diritti umani affermano che il piano del governo non è etico né praticabile. Amnesty International, in particolare, ha affermato che Sunak dovrebbe “tracciare una linea su un capitolo vergognoso della storia politica del Regno Unito”. Pagine Esteri