di Redazione
Pagine Esteri, 29 novembre 2023. Due bambini di 8 e 15 anni sono stati uccisi dall’esercito israeliano durante un raid, durato più di 12 ore, all’interno del campo profughi palestinese di Jenin, nella Cisgiordania occupata. L’attacco israeliano è stato descritto dai residenti come il più violento dal 7 ottobre, giorno dal quale le incursioni israeliane sono avvenute a cadenza quasi quotidiana.
Adam Samer al-Ghoul di 8 anni e Basil Suleiman Abu al-Wafa di 15 anni sono stati uccisi da colpi di arma da fuoco che i tiratori scelti hanno sparato dalla distanza contro di loro, mentre camminavano in strada. I due bambini hanno tentato invano di cercare riparo ma non hanno avuto scampo. Fonti israeliane hanno dichiarato che si stavano preparando a “lanciare ordigni”. I video di entrambe le uccisioni, riprese da telecamere di sicurezza, hanno fatto il giro del web.
L’esercito israeliano ha dichiarato che durante il raid sono stati uccisi altri due uomini, uno dei quali avrebbe avuto un importante ruolo di collegamento tra i gruppi armati palestinesi. La casa in cui si trovava è stata bombardata e distrutta da un drone. I mezzi israeliani hanno distrutto le strade del campo profughi, come è ormai tradizione durante i raid in Cisgiordania.
Nelle ultime 24 ore 35 palestinesi sono stati arrestati in Cisgiordania, tra i quali un bambino di 12 anni. Il numero totale degli arresti nella West Bank dal 7 ottobre supera i 3.300. Il premier israeliano Netanyahu oggi ha detto che l’attacco israeliano a Gaza riprenderà “inequivocabilmente” dopo la fine del cessate il fuoco.