della redazione
Pagine Esteri, 2 aprile 2024 – Benyamin Netanyahu è pronto a mettere al bando l’emittente televisiva qatariota al Jazeera, dopo l’approvazione da parte della Knesset di un provvedimento che gli concede il potere di bloccarne le trasmissioni nel Paese. “Al Jazeera” secondo il premier israeliano è un “canale terrorista” che istigherebbe “all’odio”.
Il provvedimento ieri è stato approvato con 71 voti a favore e dieci contrari. I media israeliani hanno riferito che il primo ministro aveva richiesto che la legge venisse approvata in tempi rapidi per poter chiudere subito le trasmissioni dell’emittente panaraba.
Le relazioni tra Israele e “al Jazeera” sono peggiorate due anni fa, quando una corrispondente palestinese con passaporto statunitense dell’emittente televisiva, Shireen Abu Akleh, è uccisa durante una operazione militare israeliana in Cisgiordania.
Al Jazeera ha replicato denunciando quella che ha definito come una “campagna frenetica” di Netanyahu, fatta, afferma l’emittente, di bugie “pericolose” e “ridicole”. “Netanyahu non è riuscito a trovare alcuna giustificazione da offrire al mondo per i suoi continui attacchi ad Al Jazeera e alla libertà di stampa se non quella di presentare nuove bugie e calunnie incendiarie contro la rete e i diritti dei suoi dipendenti”, scrive la redazione di Al Jazeera in un comunicato. La testata giornalistica con sede a Doha ha accusato Netanyahu di “calunnie incendiarie contro la rete e i diritti dei suoi dipendenti”.
“Al Jazeera ribadisce che tali accuse diffamatorie non ci impediranno di continuare la nostra copertura coraggiosa e professionale, e si riserva il diritto di perseguire ogni passo legale”, ha affermato, aggiungendo di ritenere il primo ministro israeliano responsabile della sicurezza del suo staff e della sicurezza del suo personale nel mondo “a seguito della sua istigazione con false accuse”.
La portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre ha detto che la mossa israeliana per chiudere Al Jazeera è “preoccupante”. “Gli Stati Uniti sostengono il lavoro di fondamentale importanza dei giornalisti in tutto il mondo e questo include coloro che riferiscono del conflitto a Gaza”, ha detto Jean-Pierre. Pagine Esteri