di Redazione
Pagine Esteri, 24 aprile 2024 – Oggi il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha firmato il pacchetto da 95 miliardi di dollari di aiuti militari a lungo bloccato al parlamento statunitense.
Durante un discorso alla Casa Bianca, Biden ha affermato che la misura «rafforzerà la nostra sicurezza e quella globale: oggi è un grande giorno per il Paese, per l’Europa e per la pace nel mondo».
Il Senato federale degli Stati Uniti ha approvato la notte scorsa il pacchetto da 95 miliardi di dollari di aiuti militari destinati principalmente all’Ucraina e a Israele e poi a Taiwan. Il voto del Senato segna il definitivo superamento di uno stallo che si protraeva ormai dallo scorso ottobre. Per parecchi mesi, infatti, la maggioranza repubblicana alla Camera dei rappresentanti si era opposta allo stanziamento di 61 miliardi di dollari per il sostegno militare all’Ucraina, accusando il Senato e la Casa Bianca di anteporre la sicurezza di Paesi stranieri alle priorità di sicurezza nazionale, a cominciare dal contrasto all’immigrazione dal Messico.
Dopo mesi di pressioni da parte del presidente Biden, dell’omologo ucraino Volodymyr Zelensky e di altri leader del Congresso, il presidente repubblicano della Camera Mike Johnson la scorsa settimana ha ceduto – anche in cambio di alcune concessioni da parte dei Democratici – calendarizzando il voto su una versione del disegno di legge che consentirà agli Usa di convertire i futuri aiuti all’Ucraina in prestiti garantiti dai proventi dei fondi sovrani congelati alla Russia.
La nuova versione del pacchetto da 95 miliardi di dollari (89 miliardi di euro) era stata approvato dalla Camera sabato scorso con i voti determinanti della minoranza democratica, e prontamente inviata al Senato, che ha dato il proprio via libera con 79 voti favorevoli a 18 contrari al termine di un rapido iter procedurale.
Il provvedimento prevede lo stanziamento di 61 miliardi per l’assistenza militare ed economica all’Ucraina, 8 per gli alleati nell’Indo-Pacifico – in particolare Taiwan – e 26 per gli aiuti militari a Israele. Una parte dei fondi è destinato all’assistenza della popolazione della Striscia di Gaza.
Nel pacchetto sono stati inclusi anche un provvedimento per costringere la società cinese ByteDance a cedere il controllo del social media TikTok e nuove sanzioni all’Iran, in risposta al recente attacco sferrato dalla Repubblica Islamica contro Israele in reazione al bombardamento israeliano dell’ambasciata di Teheran a Damasco.
In vista dell’approvazione della misura, il Pentagono nelle scorse settimane ha già accumulato armi e mezzi destinati alle forze armate ucraine in alcuni magazzini sul territorio di Germania e Polonia. Armi e munizioni dovrebbero arrivare a Kiev entro pochi giorni. Zelensky spera ora di poter contrastare adeguatamente la preannunciata offensiva russa su vasta scala che secondo le stime dovrebbe scattare già nelle prossime settimane.
Il Congresso statunitense non stanziava nuovi fondi per l’Ucraina dal gennaio del 2023, quando i Repubblicani hanno ottenuto il controllo della Camera e imposto un blocco all’approvazione di nuovi aiuti militari, per evitare spaccature interne con la parte del partito scettica nei confronti del sostegno all’Ucraina.
Dei 61 miliardi formalmente stanziati per Kiev solo una parte sono realmente destinati all’Ucraina; 15 serviranno per acquistare armi da inviare nel paese invaso dalla Russia (foraggiando l’industria militare statunitense); 13,5 serviranno per rimpinguare le riserve di armi e munizioni dell’esercito statunitense in parte prosciugate negli ultimi due anni; 20 miliardi andranno a sostenere lo schieramento delle truppe statunitensi in Europa; 9,5 miliardi, infine, andranno a sostenere l’economia ucraina per evitare che Kiev vada in bancarotta. – Pagine Esteri