AGGIORNAMENTI

Ore 14.30 

Il numero delle vittime dei bombardamenti israeliani al campo profughi di Tel El Sultan è salite a 45 morti e 249 feriti ma il bilancio potrebbe non essere definitivo. Un paramedico palestinese ha dichiarato all’agenzia stampa Anadolu che sono stati recuperati molti corpi di bambini, tra cui uno decapitato. La distruzione è tale che alcuni cadaveri sono stati ridotti in piccoli frammenti. Per l’uscita dei feriti come per l’ingresso delle medicine e degli altri aiuti umanitari, il valico di Rafah rimane chiuso e Israele non sembra aver intenzione di consentirne l’apertura a breve.

Numerose condanne internazionali sono giunte nelle ultime ore.

Il ministro degli Esteri spagnolo Jose Manuel Albares ha dichiarato che chiederà ai 26 Stati membri dell’Unione europea di emettere un sostegno ufficiale alla Corte internazionale di giustizia e di adottare misure per garantire che Israele rispetti le sue decisioni. In risposta il ministero degli esteri israeliano ha inviato una nota all’ambasciata spagnola in Israele, vietandole di fornire servizi consolari ai palestinesi.

Il presidente francese Macron ha scritto in un post su X: “Indignato dagli attacchi israeliani che hanno ucciso molti sfollati a Rafah. Queste operazioni devono fermarsi. Non ci sono aree sicure a Rafah per i civili palestinesi. Chiedo il pieno rispetto del diritto internazionale e un cessate il fuoco immediato”.

Josep Borrell, Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, ha affermato che la sentenza della Corte mondiale, che ha ordinato a Israele di fermare le operazioni militari a Rafah, deve essere attuata.

Intanto, Reporter Senza Frontiere ha invitato il procuratore della CPI a indagare sull’uccisione di oltre 100 giornalisti da parte di Israele da ottobre, aggiungendo alla sua lista nuovi otto nuovi casi reporter uccisi tra il 20 dicembre e il 20 maggio “mentre svolgevano il proprio lavoro”.

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della redazione

Pagine Esteri, 27 maggio 2024 – 35 palestinesi sono stati uccisi e altre decine feriti in attacchi aerei israeliani che hanno colpito ieri sera un campo di tende per sfollati a Tel El Sultan, allestito dall’Onu nella città di Rafah, sul confine tra la Striscia di Gaza e l’Egitto. Lo riferisce il ministero della sanità a Gaza.

Le esplosioni hanno causato un vasto incendio e, secondo testimoni, molte delle vittime sono morte avvolte nelle fiamme sprigionate da tende e baracche andate a fuoco.

L’attacco è avvenuto tre giorni dopo che la Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia ha ordinato a Israele di porre fine alla sua offensiva militare a Rafah, dove più della metà della popolazione di Gaza aveva trovato rifugio prima della recente incursione israeliana. Decine di migliaia di persone rimangono nella zona mentre  900mila sono fuggite dalla città.

Nelle ore precedenti all’attacco, altri raid israeliani avevano ucciso almeno altri cinque palestinesi a sempre Rafah. I carri armati sono avanzati lungo il Corridoio Filadeflia, vicino al punto di passaggio da Gaza all’Egitto, e sono penetrati in alcuni distretti orientali, dicono i residenti, ma non sono ancora entrati nel centro della città.

Il portavoce militare israeliano ha detto le forze aeree hanno preso di mira una importante postazione di Hamas ed ucciso due alti dirigenti del movimento islamico responsabili per le operazioni in Cisgiordania, Yassin Rabia e Khaled Najar.

Gli Stati Uniti si sono limitati a comunicare che stanno studiando le informazioni che arrivano da Rafah.

“Le informazioni provenienti da Rafah su ulteriori attacchi contro le famiglie in cerca di rifugio sono terribili”, scrive si X l’Unrwa, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi. “Ci sono informazioni su vittime di massa, tra cui bambini e donne. Gaza ormai è l’inferno sulla terra. Le immagini di ieri sera ne sono l’ennesima testimonianza”.

Hamas, che ha chiamato alla sollevazione contro l’occupazione israeliana. Pagine Esteri

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