della redazione
Pagine Esteri, 12 giugno 2024 – Hezbollah ha risposto questa mattina con una raffica di circa 160 razzi, in due riprese, dal Libano verso il nord di Israele, dopo l’uccisione nella notte di un suo importante comandante militare da parte di droni israeliani. Nel primo attacco sono stati lanciati circa 90 razzi, mentre nel secondo 70. Al momento non si ha notizia di danni o vittime.
L’attacco israeliano è avvenuto nel villaggio di Jwayya, a 15 km dal confine, e ha ucciso oltre a Taleb Abdallah, noto anche come Abu Taleb, tre altri membri di Hezbollah. Abu Taleb è l’ufficiale più importante di Hezbollah colpito negli ultimi otto mesi da Israele. Era il responsabile più alto in grado per la regione centrale nel sud del Libano. Secondo la sicurezza libanese i quattro membri di Hezbollah sono stati probabilmente presi di mira mentre tenevano una riunione.
La guerra di attrito in atto al confine tra Israele e Libano ha avuto una escalation negli ultimi giorni e si è fatta ancora più concreta la possibilità che possa trasformarsi in un conflitto aperto, come nel 2006. La settimana scorsa, il primo ministro israeliano Netanyahu aveva dichiarato che Israele è “preparato per un’operazione molto intensa” lungo il confine libanese e che “in un modo o nell’altro ripristineremo la sicurezza nel nord”.
L’assassinio di Abu Taleb potrebbe essere stata una ritorsione di Israele per il lancio da parte di Hezbollah, la scorsa settimana, di missili antiaerei contro cacciabombardieri israeliani entrati nello spazio aereo libanese, costringendoli in apparenza a ritirarsi. Il movimento sciita inoltre ha abbattuto con successo diversi droni israeliani, l’ultimo dei quali pochi giorni fa, quando ha sparato a un Hermes 900 (costo 5 milioni di dollari), sopra il Monte Rihan, con un missile terra-aria. Inoltre la scorsa settimana i droni lanciati da Hezbollah hanno provocato incendi diffusi nell’estremo nord di Israele.
Dal 7 ottobre, gli attacchi e gli spari israeliani hanno ucciso circa 450 persone in Libano, secondo i dati raccolti dal giornale L’Orient Today. La maggioranza erano membri di Hezbollah, insieme a 70 civili, 20 medici e tre giornalisti. Sul versante israeliano, 15 soldati e 11 civili sono stati uccisi. Decine di migliaia di persone sono sfollate su entrambi i lati del confine. Pagine Esteri