della redazione

Pagine Esteri, 9 agosto 2024 –  Stati Uniti, Egitto e Qatar hanno invitato Israele e Hamas a riprendere  il 15 agosto il negoziato per un cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi israeliani in cambio della scarcerazione di prigionieri politici palestinesi.

Il presidente Usa Joe Biden, quello egiziano Abdel Fattah El Sisi e l’emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani, in una dichiarazione congiunta diffusa ieri in tarda serata, hanno affermato che i colloqui si svolgeranno a Doha o al Cairo.

“Un accordo quadro è ora sul tavolo e mancano solo i dettagli della sua attuazione”, hanno detto. “Non c’è altro tempo da perdere né scuse da nessuna delle parti per ulteriori ritardi. È tempo di rilasciare gli ostaggi, iniziare il cessate il fuoco e implementare questo accordo”. I tre sono anche offerti di presentare “una proposta di collegamento finale” per risolvere i problemi rimanenti.

Il primo ministro Netanyahu ha detto che i negoziatori israeliani saranno presenti. Ma proprio Netanyahu nelle scorse settimane ha presentato nuove richieste per il cessate il fuoco a Gaza che, sostengono anche fonti israeliane, ostacolano un accordo con Hamas. Netanyahu e diversi dei suoi ministri, continuano a parlare di cessate il fuoco temporaneo e non definitivo come vorrebbero i palestinesi dopo 10 mesi di offensiva militare israeliana che ha ucciso almeno 40mila persone, tra cui migliaia di minori, e distrutto gran parte della Striscia.

Un funzionario statunitense ha precisato al giornale Haaretz che per la tregua “il grosso del lavoro è fatto” ma ha avvertito che il 15 agosto non ci sarà la firma dell’accordo e che restano da risolvere alcune questioni rilevanti.

Non c’è stato ancora alcun commento immediato da parte di Hamas che da qualche giorno ha nominato Yahya Sinwar – già suo capo a Gaza e che dall’attacco nel sud di Israele del 7 ottobre scorso vivrebbe nascosto in tunnel sotterranei per sfuggire alla cattura – alla guida di tutta l’organizzazione in sostituzione di Ismail Haniyeh assassinato a Teheran da un missile o una bomba di Israele. È tuttavia opinione diffusa che Hamas accetterà di partecipare ai colloqui, malgrado l’uccisione di Haniyeh.

La situazione umanitaria a Gaza infatti è sempre più critica e Israele continua i suoi attacchi. Ieri i raid aerei, facendo almeno 40 morti e decine di feriti tra i civili, hanno colpito altre due scuole. Secondo l’esercito israeliano in esse si nascondevano combattenti di Hamas. Il movimento islamico smentisce categoricamente l’uso delle scuole per nascondere i suoi combattenti.

I mediatori è che l’annuncio della ripresa dei colloqui per il cessate il fuoco a Gaza, serva anche ad allentare la tensione in Medio oriente. L’Iran e Hezbollah al momento non rinunciano alla risposta contro Israele per vendicare le uccisioni di Ismail Haniyeh e di Fuad Shukr, il capo militare del movimento sciita libanese colpito da Israele a Beirut, poche ore prima dell’assassinio del capo politico di Hamas. Pagine Esteri