della redazione
Pagine Esteri, 18 settembre 2024 – L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato oggi una risoluzione presentata dai palestinesi che intima a Israele di porre fine “alla sua presenza illegale nei Territori palestinesi occupati” entro 12 mesi. La risoluzione ha ricevuto 124 voti favorevoli, mentre 43 paesi si sono astenuti e Israele, gli Stati Uniti e altri 12 paesi hanno votato contro. L’Italia si è astenuta. L’ambasciatrice statunitense Linda Thomas-Greenfield aveva esortato gli altri Paesi a votare contro. Washington, principale fornitrice di armi e stretta alleata di Israele, si oppone a “misure unilaterali” che, a suo dire, “indebolirebbero la prospettiva di una soluzione a Due Stati, Israele e Palestina”.
La risoluzione approvata accoglie con favore il parere consultivo espresso a luglio dalla Corte internazionale di Giustizia, secondo cui l’occupazione israeliana e i suoi insediamenti coloniali sono illegali e pertanto devono cessare al più presto. Invita inoltre gli Stati membri ad “adottare misure per cessare l’importazione di qualsiasi prodotto proveniente dagli insediamenti coloniali israeliani (in Cisgiordania, ndr), nonché la fornitura o il trasferimento di armi, munizioni e attrezzature correlate a Israele…laddove vi siano ragionevoli motivi per sospettare che possano essere utilizzati nei Territori palestinesi occupati”.
La risoluzione è la prima formalmente presentata dall’Autorità nazionale palestinese da quando, qualche settimana fa, ha ottenuto ulteriori diritti all’Onu, tra cui un seggio tra i membri e il diritto di proporre progetti di risoluzione.
Il voto giunge a pochi giorni dall’arrivo a New York dei leader mondiali per il loro incontro annuale alle Nazioni Unite. Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu dovrebbe parlare all’Assemblea generale (composta da 193 membri) il 26 settembre, lo stesso giorno del presidente dell’Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen). Pagine Esteri