della redazione 

Pagine Esteri, 23 settembre 2024 – Israele sta elaborando un piano per combattere Hamas nel nord della Striscia di Gaza che prevede l’evacuazione di tutta la popolazione palestinese nella parte settentrionale della Striscia che verrebbe dichiarata zona militare chiusa. L’ha detto il premier Netanyahu parlando ieri ai componenti della Commissione affari esteri e difesa della Knesset, secondo quanto riferito da diversi media israeliani.

Dopo l’evacuazione dei palestinesi rimasti nel nord – tra 300.000 e 500.000 – l’esercito israeliano darebbe la caccia ai circa 5mila combattenti di Hamas che, secondo Tel Aviv, si troverebbero nella zona settentrionale di Gaza in cui le forze dello Stato ebraico hanno già effettuato diverse incursioni.

La maggior parte della popolazione di Gaza, in particolare quella residente nel nord, è stata sfollata. Si stima che un milione di persone siano ora stipate in una “zona umanitaria designata” che costituisce meno del 15% del territorio e che è priva di infrastrutture e servizi essenziali. Le Nazioni unite e altre parti internazionali hanno condannato a più riprese Israele per le conseguenze umanitarie delle sue azioni a Gaza.

Netanyahu e il suo governo di destra religiosa hanno inviato dopo il 7 ottobre segnali ambigui sul futuro di Gaza, in particolare della parte settentrionale. Crescono peraltro le pressioni del movimento dei coloni israeliani che insistono affinché Gaza, nel cosiddetto “dopo Hamas”, resti sotto il pieno controllo di Israele. Chiedono inoltre la ricostruzione delle colonie ebraiche che furono evacuate e distrutte nel 2005, nel quadro del “Piano di disimpegno” attuato dall’allora primo ministro Ariel Sharon.

In attesa di rendere ufficiali i suoi piani a medio e lungo termine – ai quali i palestinesi dicono di voler resistere con tutte le loro forze -, Israele continua le incursioni e i bombardamenti nella Striscia cominciati dopo il 7 ottobre e che ha fatto oltre 41mila morti tra i palestinesi.

Ieri un attacco aereo ha ucciso sette persone della scuola “Kufr Qasem”, che ospita famiglie sfollate a Gaza city. Tra le vittime c’è anche Majed Saleh, direttore del ministero dei Lavori pubblici e dell’edilizia abitativa del governo di Hamas a Gaza. Come sempre in queste circostanze, l’esercito israeliano ha affermato di aver preso di mira militanti di Hamas che operavano la scuola. Altri sei palestinesi sono stati uccisi in attacchi aerei nelle zone centrali e meridionali di Gaza.

A Rafah, vicino al confine tra Gaza e l’Egitto, gli abitanti hanno dichiarato che i carri armati israeliani sono avanzati verso la parte occidentale della città, occupata dall’esercito a maggio, e hanno preso posizione su alcune colline che sorvegliano la strada costiera. Pagine Esteri