Pagine Esteri, 4 ottobre 2024. Il procuratore generale russo ha intentato una causa contro la multinazionale petrolifera Shell. Le motivazioni sono state presentate il 2 ottobre alla Corte Arbitrale di Mosca e nella giornata di venerdì 4 la notizia ha cominciato ad essere diffusa.
In realtà non esistono ancora spiegazioni precise in merito alle accuse e alle eventuali richieste e la Shell, riporta l’agenzia giornalistica Reuters, si è rifiutata di commentare o di dare informazioni a riguardo.
La denuncia è stata presentata dal Ministero dell’energia russo insieme al procuratore generale, a Gazprom Export e Sakhalin Energy e riguarderebbe 8 impianti della Shell in territorio russo. Al centro della faccenda ci sarebbe l’impianto di Sakhalin, un’isola russa del pacifico, le cui autorità pure sono impegnate nella parte dell’accusa.
La Shell ha annunciato alla fine di febbraio 2022 di voler abbandonare le attività in Russia e, in particolare, le joint venture con la compagnia di gas statale russa Gazprom. Nell’isola di Sakhalin la multinazionale deteneva una partecipazione del 27,5% in un impianto di gas naturale liquefatto. Insieme ai giacimenti petroliferi in Siberia e un’impresa nella penisola di. Gydan, il gruppo ha dichiarato che i propri interessi in Russia raggiungevano il valore di 3 miliardi di dollari.