di Antonio Mazzeo

Pagine Esteri, 10 ottobre 2024 – Circa 200 uomini della Forza di Reazione Alleata (ARF) della NATO sono stati inviati nei Balcani Occidentali per effettuare attività addestrative finalizzate a garantire la sua piena prontezza operativa e a “sostenere” il contingente militare internazionale a guida alleata (KFOR – Kosovo Force). I war games hanno preso il via il 30 settembre e dovrebbero concludersi mercoledì 16 ottobre. Un team del Gruppo operativo di collegamento e di ricognizione (OLRT) dell’ARF, composto da una cinquantina di elementi, opera in territorio kosovaro, mentre un contingente di circa 150 persone si è trasferito nella Macedonia del Nord.

“Questa è la prima volta che elementi della ARF si schierano da quando la forza di pronto intervento è stata istituita nel luglio 2024”, riporta la nota dell’Allied Joint Force Command di stanza in Campania a Lago Patria, Giugliano (Napoli). “Il personale presente nei due paesi effettuerà attività addestrative per testare le proprie competenze e procedure inerenti un rapido rischieramento su larga scala. Una parte del comando ARF (operativo presso il NATO Headquarters Rapid Deployable Corps Italy – NRDC-ITA di Milano / Solbiate Olona, ndr) si integrerà temporaneamente con le strutture di comando e controllo della missione KFOR, con l’obiettivo di identificare le necessità logistiche, infrastrutturali ed operative a supporto della forza multinazionale, qualora si verifichi la necessità di un rafforzamento del suo contingente”.

Sempre il Comando NATO di Lago Patria ricorda come la neocostituita Forza di Reazione Alleata (ARF) è dotata di un “elevato livello di prontezza e capacità multidominio”. “Essa è in grado di dispiegarsi con un brevissimo preavviso, supportata da pacchetti di forza modulari pensati per elevare il livello di deterrenza in differenti scenari”, aggiunge l’Allied Joint Force Command. “L’ARF fornisce al Comandante supremo Alleato in Europa (SACEUR) una capacità di risposta immediata in situazioni di crisi. Lo schieramento dell’ARF nei Balcani, oltre a quello già in atto in Kosovo della Forza di Riserva Strategica (SRF), annunciato all’inizio del mese di luglio 2024, rappresenta un rinnovato e chiaro messaggio del forte intento della NATO di contribuire al mantenimento della pace e della stabilità nella regione di importanza strategica per l’Alleanza (…) Tensioni ricorrenti e azioni scoordinate hanno fatto aumentare il livello di preoccupazione degli alleati e dei partner NATO sulla tenuta della sicurezza in Kosovo. Intendiamo supportare gli sforzi di KFOR per implementare il proprio mandato onde garantire un ambiente sicuro e libertà di movimento per l’intera popolazione e le comunità che vivono in Kosovo, in qualunque momento e in maniera imparziale. KFOR opera come terza entità a salvaguardia della sicurezza, in stretto coordinamento con la Polizia del Kosovo e con la Missione UE (EULEX), che intervengono rispettivamente in prima e in seconda battuta…”. (1)

Il Comando NATO a Reazione Rapida (NRDC-ITA) è stato “elevato” a quartier generale dell’Allied Reaction Force il 1° luglio 2024. La nuova forza di pronto intervento ha preso il posto, potenziandone finalità, aree ed unità operative, della NATO Response Force (NRF) costituita in occasione del vertice di Praga del 22 novembre 2002, composta da unità di terra, marittime, aeree e speciali multinazionali impiegabili in qualsiasi parte del mondo ed in una vasta gamma di operazioni belliche.

Il comando ARF opererà per i prossimi tre anni presso la caserma “Ugo Mara” di Solbiate Olona e nella sede istituzionale di Milano (a Palazzo Cusani, sede del Comando Militare Esercito Lombardia e Rappresentanza NATO nel capoluogo meneghino). “Si tratta di un ampliamento dell’assetto operativo di intervento, nato da una decisione politica in seno al summit NATO di Vilinius 2023 a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, che vedrà crescere il numero di soldati fino a 300 mila unità, nonché dei mezzi e delle tecnologie a disposizione”, annotano i vertici delle forze armate. “L’Allied Reaction Force è una forza strategica ad elevata prontezza operativa per rispondere più adeguatamente e rapidamente all’evoluzione dei nuovi scenari di crisi (…) Oltre alle forze permanentemente assegnate, la sua flessibilità intrinseca consente al SACEUR di assegnare forze aggiuntive al comandante dell’ARF secondo le necessità, in qualsiasi situazione”. (2)

La forza alleata si avvarrà della 1st Division del Regno Unito, dello Spanish Special Operations Command, delle Naval Striking and Support Forces NATO, del Comando Italiano delle Forze Marittime, del NATO Space Center e del NATO Cyber Operation Centre. “Queste unità supporteranno l’Alleanza nell’adempimento dei suoi tre compiti principali: la deterrenza e difesa, la prevenzione e gestione della crisi, e la cooperazione nella sicurezza”, spiegano gli alti comandi NATO. (3)

“NRDC-ITA, quale quartier generale di ARF, ha portato a termine una serie di attività, inclusi studi accademici, esercitazioni e addestramento specifico; ulteriori attività addestrative saranno condotte in Europa alla fine del 2024, così come nel 2025 e nel 2026”, aggiunge lo Stato Maggiore della Marina Militare italiana. “In tal senso l’Italia ha confermato ancora una volta il suo grande impegno nel rispondere concretamente con proprie forze al Nuovo Concetto Strategico della NATO (New Force Model), contribuendo oltre che con l’ARF Headquarters (NRDC ITA) anche con COMITMARFOR – comando con uno staff multinazionale ubicato a Taranto e nato nel 2002 come declinazione NATO della seconda divisione navale (COMDINAV DUE) – che svolgerà all’interno dell’ARF, il delicato ruolo di maritime component commander pronto a condurre operazioni marittime con alle proprie dipendenze assetti navali di superficie e un task group anfibio spagnolo, capace di gestire anche assetti aerei e sottomarini che verranno messi a disposizione dall’Allied Maritime Command di Northwood (Regno Unito)”. (4)

In occasione della cerimonia d’inaugurazione del Comando ARF a Solbiate Olona, il generale Christopher G. Cavoli, comandante supremo delle forze alleate schierate in Europa (SACEUR) ha enfatizzato come la creazione di questa forza multinazionale “rappresenti uno dei maggiori passi in avanti del viaggio che la NATO ha intrapreso per difendere ogni singolo centimetro del territorio dell’Alleanza”. Contro quale nemico lo ha lasciato intendere il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale Carmine Masiello: “Si è completato oggi il processo di costruzione della nuova capacità di difesa, collegata a quanto accaduto in Ucraina degli ultimi due anni ed è stata scelta l’Italia e il NATO Rapid Deployable Corps – Italy come quartiere generale”. (5)

Al Comando NRDC-ITA l’Italia fornisce il 75% del personale (ufficiali, sottufficiali graduati e militari di truppa); il rimanente 25% è costituito da militari provenienti da altre 19 nazioni (Albania, Bulgaria, Canada, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Italia, Lettonia, Lituania, Montenegro, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Turchia e Ungheria). (6) Esso è stato costituito nel gennaio 2001 sulla base del preesistente Comando delle Forze di Proiezione (a sua volta erede del 3° Corpo d’Armata) per “condurre operazioni difensive, offensive, in supporto della pace ed umanitario ed altre operazioni sia dentro che fuori l’area di responsabilità dell’Alleanza, in base a quanto stabilito dal comandante NATO della missione”.

Dopo intense attività addestrative, nel dicembre 2002 il NATO Rapid Deployable Corps ha conseguito la piena capacità operativa e ha poi guidato dall’agosto 2005 al maggio 2006 la International Security Assistance Force (ISAF) in Afghanistan. Nel 2013 il Comando di Solbiate Olona è stato nuovamente dispiegato in Afghanistan avviando altresì una riconfigurazione finalizzata ad assumere il ruolo di Quartier Generale di una Joint Task Force (JTF), la cui certificazione da parte della NATO è stata ottenuta nell’aprile del 2015 a seguito di esercitazioni nazionali (Eagle Joker 14) e di livello internazionale (Trident Jaguar 15). (7)

Sempre relativamente all’evoluzione operativa di NRDC-ITA, lo Stato Maggiore dell’Esercito ricorda come una brigata di supporto abbia “attivamente contribuito all’imponente sforzo nazionale in occasione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, pianificando e coordinando l’impiego di personale e mezzi a favore delle aziende sanitarie e della protezione civile della Regione Lombardia così come nel quadro delle diverse operazioni condotte sotto l’egida della Difesa (Eos, Mercurio, Igea, Minerva, Fenice). (8)

Dopo l’impegno sul fronte della militarizzazione della sanità pubblica e della “guerra al coronavirus”, il Comando ha dato un colpo di acceleratore al processo di trasformazione in centro di coordinamento delle forze d’élite multinazionali di pronto intervento. Il 2024 è stato l’anno chiave per conseguire le capacità di guida dell’ARF grazie alla partecipazione ad importanti missioni strategiche della NATO in Europa orientale e settentrionale. Dal 15 al 24 aprile un team di NRDC-ITA (l’Operational Liaison Reconnaissance Team – OLRT) ha attraversato Slovenia e Ungheria per raggiungere la capitale della Romania, Bucarest, e partecipare all’esercitazione “Eagle Overland 24”. (9) Le attività di rafforzamento operativo, logistico e infrastrutturale sono culminate nei mesi di maggio e giugno con la partecipazione di oltre 200 unità alla grande esercitazione multinazionale Steadfast Deterrence 24, presso il joint warfare centre (JWC) della NATO di Stavanger, in Norvegia.

“In occasione di Steadfast Deterrence, NRDC-ITA ha ottenuto la certificazione per operare alla guida dell’Allied Reaction Force (ARF)”, riporta lo Stato Maggiore dell’Esercito. “Sono state consolidate in particolare le procedure di comando e controllo con le dipendenti componenti quali la Land component command, la Maritime component command (MCC), la Air component command (ACC), la componente Cyber, il Combined force space component command (CFSpCC), il Joint logistic support group (JLSG) e gli assetti strategici della NATO quali il Special operations component command (SOCC) e il Chemical biological radiological and nuclear defence task force (CBRND TF)”. (10)

Dalle operazioni terrestri, navali, aeree e spaziali, alle cyberwar e ai conflitti nucleari, chimici e batteriologici, il Comando di Varese-Milano e la forza di reazione rapida sono così in prima linea, proiettando sempre più il nostro paese verso la catastrofe globale. Pagine Esteri

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