Pagine Esteri, 18 ottobre 2024. Israele conferma l’uccisione di Yahya Sinwar. Fonti di Hamas hanno dichiarato, non ufficialmente, all’agenzia Reuters che il capo del movimento è morto in uno scontro con gli israeliani. Yahya Sinwar è stato ucciso ieri a Gaza insieme ad altri combattenti palestinesi. Il corpo senza vita, fotografato dai militari a Rafah, presentava delle importanti somiglianze che hanno messo in allerta i servizi di Tel Aviv.

I soldati hanno prelevato dei campioni dal corpo ed effettuato le analisi del DNA in Israele.

Secondo le ricostruzioni dell’esercito il capo del movimento islamico palestinese non è stato ucciso per un’esecuzione mirata ma durante uno scontro a fuoco quasi fortuito tra i militari di Tel Aviv e un gruppo di combattenti palestinesi che si è rifugiato al piano terra di un edificio di Gaza. Lo stabile è stato attaccato con droni e cannonate. Quando i soldati vi hanno fatto ingresso hanno trovato diversi corpi, tra i quali uno somigliante a Yahya Sinwar.

Le autorità israeliane avevano più volte dichiarato di immaginare che il leader di Hamas si nascondesse tra i tunnel di Gaza, circondato probabilmente da alcuni ostaggi. Ma diverse voci circolate negli ultimi mesi smentivano questa ricostruzione, raccontando della partecipazione di Sinwar a incontri pubblici e di sopralluoghi all’aria aperta. Israele ha confrontato le impronte dentali e digitali del cadavere con quelle conservate nei suoi archivi dai tempi dell’arresto del combattente palestinese, dichiarando che l’esame dell’arcata dentale ha dato esito positivo. Il premier Netanyahu ha dato giovedì ordine di comunicare ufficialmente alle famiglie degli ostaggi la morte del leader di Hamas.

Sinwar è considerato una delle menti più importanti dell’attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre 2023. Membro del gruppo islamico fin dalla sua fondazione, nel 1987, è nato a Khan Younis, nel sud di Gaza, da una famiglia di rifugiati palestinesi cacciati dalle proprie case nel 1948. Arrestato alla fine degli anni ’80, ha trascorso 23 anni nelle carceri israeliane, durante i quali ha imparato a parlare fluentemente l’ebraico. È stato scarcerato nel 2011 insieme ad altri prigionieri in cambio della liberazione di un soldato israeliano.

È diventato leader di Hamas a Gaza nel 2017 e capo del movimento meno di tre mesi fa, dopo l’uccisione, a Teheran, di Ismail Haniyeh da parte di Israele. Pagine Esteri