di Crispian Balmer – Reuters
(traduzione di Federica Riccardi)
GERUSALEMME, (Reuters) – Un ex ministro della Difesa israeliano ha accusato Israele di commettere crimini di guerra e pulizia etnica nella Striscia di Gaza, attirandosi un duro rimprovero dai ranghi del governo.
Moshe Yaalon, un ex generale di orientamento radicale, ha dichiarato ai media israeliani che gli integralisti del gabinetto di estrema destra del primo ministro Benjamin Netanyahu stanno cercando di cacciare i palestinesi dal nord di Gaza e vogliono ristabilire colonie ebraiche in quella zona.
“Mi vedo costretto a mettere in guardia su ciò che sta accadendo lì e che ci viene nascosto”, ha dichiarato domenica Yaalon all’emittente pubblica israeliana Kan. “In fin dei conti, si stanno commettendo crimini di guerra”.
Yaalon è un ex capo di stato maggiore dell’esercito che ha servito come ministro della Difesa sotto Netanyahu dal 2013 al 16, e da allora è stato un feroce critico del primo ministro.
Il partito Likud di Netanyahu lo ha accusato di diffondere “menzogne calunniose”, mentre il ministro degli Esteri Gideon Sa’ar, a capo di un piccolo partito di destra, ha affermato che le sue accuse sono prive di fondamento.
“Tutto ciò che Israele fa è conforme al diritto internazionale ed è grave che l’ex ministro Ya’alon non si renda conto del danno causato, che ritratti le sue affermazioni”, ha dichiarato a una conferenza ospitata dal quotidiano Israel Today.
Il mese scorso la Corte Penale Internazionale (CPI) ha emesso mandati di arresto per Netanyahu e il suo ex capo della difesa Yoav Gallant per presunti crimini di guerra e crimini contro l’umanità nel conflitto di Gaza.
Netanyahu e Gallant hanno entrambi respinto le accuse, ma in un’intervista separata rilasciata sabato a Democrat TV, Yaalon ha avvertito che la nazione si trova a un bivio, con il governo che cerca di “conquistare, annettere, fare pulizia etnica”.
ATTACCO A SORPRESA
I palestinesi accusano da tempo Israele di volerli cacciare da ampie zone di Gaza nell’ambito del conflitto in corso.
Israele è in guerra a Gaza dall’ottobre 2023, dopo che i militanti di Hamas hanno lanciato un attacco a sorpresa in cui hanno ucciso circa 1.200 persone e rapito più di 250 ostaggi. La campagna militare di Israele a Gaza ha ucciso più di 44.400 persone e sfollato quasi tutta la popolazione dell’enclave.
Nelle ultime settimane, gli israeliani hanno concentrato gran parte della loro potenza di fuoco sul nord di Gaza, dicendo che stanno prendendo di mira i combattenti di Hamas che si sono riorganizzati e invitando i civili a lasciare l’area fino a nuovo ordine.
“Cosa sta succedendo lì? Non c’è Beit Lahiya, non c’è Beit Hanoun, ora stanno operando a Jabaliya e in pratica stanno ripulendo l’area dagli arabi”, ha detto Yaalon a Democrat TV, riferendosi ai quartieri palestinesi a nord di Gaza City.
Ha aggiunto che gli integralisti vogliono stabilirvi un insediamento ebraico, 19 anni dopo il ritiro di Israele dal territorio – un disimpegno a cui Yaalon all’epoca si era opposto.
Il Ministro degli Alloggi Yitzhak Goldknopf ha visitato il confine con Gaza giovedì scorso e ha appoggiato un’iniziativa per ristabilire colonie nell’enclave.
“L’insediamento ebraico qui è la risposta al terribile massacro (7 ottobre 2023) e la risposta alla Corte Penale Internazionale dell’Aia”, ha dichiarato Goldknopf ai media israeliani.
La maggior parte delle potenze mondiali considera illegali le colonie costruite nei territori conquistati da Israele nella guerra del 1967 e vede la loro espansione come un ostacolo alla pace, poiché intaccano la terra che i palestinesi vogliono per un futuro Stato.