della redazione

Pagine Esteri, 25 gennaio 2025 – Le quattro soldatesse israeliane rilasciate oggi da Hamas e consegnate alla Croce Rossa a Gaza city nell’ambito dell’accordo di tregua, sono arrivate in Israele. Karina Ariev, Daniella Gilboa, Naama Levy e Liri Albag sono tornate libere dopo 477 giorni nella Striscia in seguito alla loro cattura il 7 ottobre 2023.

Nelle immagini giunte questa mattina da Gaza city, sono apparte sorridenti e in buone condizioni di salute in mezzo a decine di combattenti armati. Sono anche salite su di un palco allestito in piazza Saraya per salutare la folla tenendo in mano la busta regalo ricevuta dal movimento islamico. Catturate in pigiama più di 15 mesi fa, oggi sono apparse in uniformi militari. Le quattro soldatesse ora sono in ospedali e centri sanitari per i controlli medici, poi torneranno a casa.

Qualche ora fa Israele ha scarcerato 200 prigionieri politici palestinesi. Una folla di palestinesi a Ramallah ha festeggiato l’arrivo dei bus con i prigionieri rilasciati. Non è stato liberato Zakaria Zubeidi, ex comandante delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa di Fatah a Jenin, figura carismatica in Cisgiordania. 26 sono militanti di Fatah, 29 di Jihad islami, 26 di Fatah,  3 al Fronte Popolare e uno al Fronte Democratico. Quattro non fanno parte di alcuna fazione. Tra i prigionieri più noti liberati ci sono Raed al-Saadi, il più anziano di Jenin, che ha trascorso 36 anni in carcere e Mohammed al-Tous, 69 anni, di Betlemme, legato a Fatah.

70 palestinesi scarcerati non torneranno alle loro case a Gaza e in Cisgiordania. Quelli condannati all’ergastolo saranno esiliati. Sono già stati rilasciati in Egitto, alcuni in seguito potrebbero andare in Algeria, Qatar o Turchia.

 

Malgrado le tensioni generate dalla sanguinosa e distruttiva operazione militare “Muro di ferro” che Israele ha avviato a Jenin in Cisgiordania (almeno 12 i palestinesi uccisi), la tregua regge e lo scambio tra ostaggi e prigionieri va avanti. Israele però accusa Hamas di non rispettare le intese raggiunte che prevedono la liberazione prima dei civili e poi dei soldati.

L’ufficio del premier Netanyahu ha  avvertito che Israele non permetterà il ritorno di civili palestinesi verso il nord di Gaza fino a quando non sarà rilasciata, Arbel Yehud, che avrebbe dovuto essere liberata oggi. Hamas ha comunicato che la donna è viva e sarà liberata nello scambio successivo, domenica prossima. Nel frattempo migliaia di sfollati palestinesi sono in attesa a Nuseirat, nella zona centromeridionale di Gaza, di poter passare per andare al nord nella speranza di poter ritrovare ancora in piedi, anche solo parzialmente, la loro abitazione. Una speranza vana per gran parte di loro alla luce dei bombardamenti a tappeto dell’aviazione israeliana. Pagine Esteri