AGGIORNAMENTI 6 GIUGNO 2025
Ore 12.24
Segui qui il percorso della Madleen.
Ore 8.30
Inizia il sesto giorno di navigazione per la Madleen, l’imbarcazione della Freedom Flotilla diretta a Gaza per tentare di rompere il blocco israeliano e portare beni umanitari alla popolazione della Striscia. Israele, intanto, si sta preparando al suo arrivo. Solo due mesi fa la Conscience è stata colpita da un drone al largo di Malta che l’ha costretta ad abbandonare la missione. Quindici anni fa, a maggio del 2010 Israele attaccò la Mavi Marmara, una delle sei navi della Freedom Flotilla che tentavano di forzare il blocco navale di Gaza. I militari uccisero nove attivisti turchi.
La Freedom Flotilla Coalition dal 2008 organizza azioni con lo scopo di rompere l’assedio israeliano e raggiungere le coste di Gaza. Nel 2008 la Dignity riuscì a vincere il blocco e a raggiungere le coste di Gaza. Quella volta, insieme a tanti volontari internazionali, sbarcò anche Vittorio Arrigoni.
AGGIORNAMENTI 5 GIUGNO 2025
Ore 21.50
Anche questa sera la nave della Freedom Flotilla è seguita e controllata da un drone.
Ore 18.50
Una nave di Frontex battente bandiera lettone ha preso in carico, in acque greche, i quattro migranti soccorsi dalla Madleen, che sono stati portati a Creta. L’imbarcazione della Freedom Flotilla può continuare il suo viaggio verso Gaza. L’equipaggio denuncia che i droni continuano a seguire l’imbarcazione, in una guerra psicologica a cui gli attivisti sono sottoposti da giorni.
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Ore 13.30
Questa mattina la Madleen ha intercettato una richiesta di aiuto da parte di una barca con 30-35 persone, migranti che tentavano di raggiungere le coste europee. Una nave, inizialmente identificata come mezzo della marina egiziana, ha cominciato a trainare la barca. Quando hanno compreso che in realtà si trattava di un’imbarcazione libica, quattro delle persone a bordo si sono tuffate in acqua, nel terrore di subire torture e incarcerazione una volta riportate in Libia. La Madleene ha prestato soccorso alle persone in mare e chiedono ora alla Guardia costiera greca o ai gruppi di soccorso di prendersi cura dei migranti e portarli in un Paese sicuro. Al momento la Madleen è ferma nell’attesa di trovare una soluzione sicura per i quattro naufraghi.
Questo il comunicato stampa della Sea Watch:
La nave Madleen della Freedom Flotilla ha ricevuto tramite Frontex una richiesta di aiuto per un’imbarcazione in pericolo con a bordo persone migranti. Anche la milizia libica Tariq Ben Zeyad ha raggiunto l’imbarcazione, con l’intento di catturare le persone e riportarle in Libia.
È evidente che la Tariq Ben Zeyad sia stata anch’essa allertata da Frontex, che ha così favorito il respingimento illegale. Quattro persone sono riuscite a fuggire buttandosi in acqua raggiungendo la Madleen, mentre le restanti sono state catturate per essere riportate in Libia.
La Guardia Costiera greca deve intervenire immediatamente per fermare il respingimento e trasbordare le persone soccorse, per permettere alla Madleen di continuare la sua navigazione verso Gaza.
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La missione
Il 1° giugno 2025, la nave “Madleen” della Freedom Flotilla Coalition è salpata dal porto di Catania, in Sicilia, diretta verso la Striscia di Gaza. A bordo si trovano dodici attivisti per i diritti umani, tra cui la nota ambientalista svedese Greta Thunberg, l’avvocata Huwaida Arraf e l’europarlamentare Rima Hassan. La missione mira a consegnare aiuti umanitari essenziali, tra cui latte artificiale per neonati, forniture mediche e altri beni di prima necessità, per alleviare la grave crisi umanitaria che affligge Gaza a causa del blocco imposto da Israele.Gli organizzatori sottolineano che si tratta di un’azione nonviolenta e conforme al diritto internazionale, volta a sfidare l’assedio che dura da oltre diciassette anni e che è stato definito da diverse organizzazioni umanitarie come una violazione sistematica dei diritti umani.
LEGGI → La Madleen salpa dalla Sicilia verso Gaza. A bordo Greta Thunberg
Israele ha già espresso l’intenzione di impedire l’arrivo della nave a Gaza, citando motivi di sicurezza. Le autorità israeliane hanno dichiarato che potrebbero intercettare la “Madleen” e arrestare gli attivisti a bordo, come già avvenuto in precedenti tentativi di rompere il blocco.
La missione della “Madleen” rappresenta un gesto simbolico e concreto di solidarietà internazionale, volto a richiamare l’attenzione sulla situazione critica della popolazione palestinese e a ribadire il diritto all’autodeterminazione e alla libertà di movimento. Pagine Esteri