Pagine Esteri – I mercenari assunti dalla UG Solution, impiegati per proteggere i punti di distribuzione degli aiuti umanitari a Gaza, stanno utilizzando non solo granate stordenti e spray al peperoncino contro civili palestinesi disperati in cerca di cibo ma anche le armi da fuoco.
Lo denuncia il quotidiano “Politico”, che riporta la testimonianza di due contractor statunitensi anonimi in merito alle pratiche definite “pericolose e irresponsabili” di “personale armato non qualificato e apparentemente autorizzato a usare la forza senza controllo”. In alcuni casi, affermano i due intervistati, i mercenari hanno sparato in aria o a terra, ma spesso anche contro i civili causando un alto numero di vittime.
Video visionati da “Politico” mostrano centinaia di palestinesi ammassati tra cancelli metallici, mentre si sentono spari, esplosioni e lamenti causati dal gas urticante.
In un video visionato invece dall’agenzia Associated Press si vedono gli uomini delle ditte appaltatrici in piedi in cima a un cumulo di terra e, dopo una serie di spari, si sentono delle voci fuori campo che esultano in inglese e dicono “Penso che ne hai colpito uno” e poi “Diavolo, sì, ragazzo!”. Il contractor che ha filmato la scena ha dichiarato all’AP che gli altri hanno inizialmente sparato nel tentativo di disperdere la folla, ma poi hanno continuato a farlo deliberatamente, in direzione dei palestinesi che avevano raccolto i loro aiuti e stavano solo lasciando il sito.
L’inchiesta di “Politico” si somma alle diverse testimonianze emerse nei giorni scorsi che mettono sotto accusa per le stragi di civili non solo i soldati israeliani ma anche le guardie di sicurezza della “Gaza Humanitarian Foundation”, un’organizzazione statunitense istituita lo scorso febbraio per gestire direttamente la distribuzione di aiuti umanitari nella Striscia dopo che gli occupanti e Washington hanno esautorato l'”Agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi” (Unrwa). Il governo statunitense ha donato 30 milioni di dollari alla fondazione, sostenuta anche da Israele, ma i suoi finanziamenti restano in gran parte opachi.
La decisione di espellere l’Unrwa è giunta dopo che Israele aveva completamente bloccato, per oltre due mesi, l’ingresso di cibo, acqua e medicinali a Gaza. Da qualche settimana gli aiuti sono ricominciati ad affluire, seppure con il contagocce, e la distribuzione è divenuta occasione di massacri quotidiani.
I giornalisti non hanno accesso ai centri di distribuzione, situati in aree sotto controllo militare israeliano, e negli ultimi mesi sono stati denunciati numerosi casi di attacchi ai civili in attesa degli aiuti da parte di militari israeliani.
Numerosi testimoni riferiscono che le forze israeliane aprono quotidianamente il fuoco sui corridoi che portano ai punti di distribuzione. Nell’ultimo mese sono state uccise 550 persone e circa 4000 sono state ferite.
Da parte sua Israele sostiene di sparare solo colpi di avvertimento e nega di prendere deliberatamente di mira civili, affermando di voler ridurre la “frizione con la popolazione”.
Intanto oggi, secondo l’ufficio per le informazioni del governo di Gaza, almeno 94 persone sono state uccise nella Striscia, tra cui 33 civili in attesa di aiuti alimentari. Le autorità locali accusano le truppe di Israele di aver colpito aerei aree civili sovraffollate, come rifugi, centri di sfollamento, abitazioni, mercati popolari e punti di distribuzione alimentare gestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation (Ghf).
Secondo fonti mediche citate dall’emittente televisiva qatariota “Al Jazeera”, tredici persone sono morte nel bombardamento di una tenda ad al Mawasi, nel sud della Striscia, mentre altre undici sono state uccise in un raid che ha colpito la scuola Mostafa Hafez, a ovest di Gaza City, dove avevano trovato riparo sfollati interni.
Da Deir al Balah, il corrispondente della tv araba, Tareq Abu Azzoum, ha raccolto testimonianze di sopravvissuti che parlano di “fuoco improvviso e non annunciato” mentre centinaia di persone attendevano razioni alimentari. “La zona era inaccessibile ai soccorritori a causa della densità degli spari”, ha dichiarato il giornalista. Pagine Esteri