Prosegue il suo viaggio verso la Striscia di Gaza, dove dovrebbe arrivare nel fine settimana, la nave ‘Handala’, il peschereccio riadattato dalla Freedom Flotilla Coalition per tentare ancora una volta, tenacemente, di rompere il blocco navale di Gaza imposto da Israele.

A bordo della nave viaggiano giornalisti, medici, deputati, attivisti per i diritti umani e rappresentanti della società civile provenienti da diversi Paesi. L’obiettivo è quello di portare aiuti umanitari essenziali ma, soprattutto, un messaggio chiaro: non resteremo in silenzio mentre Gaza viene affamata, bombardata, sepolta sotto le macerie.

Tra i partecipanti, gli italiani Antonio La Piccerella, attivista per i diritti umani, comandante in seconda della nave, e Antonio Mazzeo, giornalista e scrittore antimilitarista, collaboratore di numerose testate tra cui Pagine Esteri. Tra i passeggeri internazionali si segnala la presenza della deputata francese Gabrielle Cathala e l’europarlamentare Emma Fourreau.

La nave prende il nome da “Handala”, il celebre bambino dei fumetti palestinesi creato da Naji al-Ali: un rifugiato scalzo, che volta le spalle all’ingiustizia e ha giurato di non voltarsi finché la Palestina non sarà libera. È spesso raffigurato mano nella mano con Vittorio Arrigoni, l’attivista italiano che ha dedicato la propria vita alla causa palestinese. La Handala ne porta lo spirito, insieme a quello di ogni bambino di Gaza a cui è stata negata l’infanzia, la sicurezza, la dignità.

Questa missione perciò dedicata all’infanzia palestinese, spiega Michele Borgia, uno dei principali attivisti della Freedom Flotilla Coalition.  Aggiunge che i bambini di Gaza, che costituiscono oltre la metà della popolazione, vivono da sempre sotto assedio e hanno conosciuto solo bombardamenti e privazioni.

Dal 7 ottobre 2023, oltre 20.000 bambini di Gaza sono stati uccisi o feriti.  E migliaia sono rimasti orfani. Quasi un milione è stato costretto a fuggire, abbandonando le proprie case a causa delle intimazioni dell’esercito israeliano. Oggi affrontano la fame, le malattie, il trauma, in un orrore quotidiano.

LA TESTIMONIANZA DI ANTONIO MAZZEO A BORDO DELLA “HANDALA”