Pagine Esteri – Nuova fiammata tra i due paesi asiatici dopo decenni di tensione causati dalle opposte rivendicazioni sulla frontiera comune, lunga oltre 800 km, tracciata dai colonizzatori ai tempi della dominazione francese.
Nei giorni scorsi i due paesi avevano già interrotto parzialmente le relazioni diplomatiche portandole al livello minimo. La Thailandia ha richiamato il proprio ambasciatore in Cambogia, Tull Traisorat, ed ha annunciato l’espulsione dell’ambasciatore cambogiano a Bangkok, Hun Saroeun.
La misura è stata adottata dopo che il Ministero degli Esteri thailandese ha protestato con i propri vicini accusandoli di aver piazzato recentemente nuove mine in alcuni tratti della frontiera nel cosiddetto “Triangolo di Smeraldo”, che unisce Cambogia, Laos e Thailandia, causando il ferimento di un proprio militare.
La Cambogia però nega ogni addebito ed anzi accusa le truppe di Bangkok di aver violato la propria integrità territoriale. Phnom Penh ha deciso lo stop alle importazioni di frutta e verdura dalla Thailandia e messo al bando i film thailandesi.
Nelle ultime ore però la situazione sembra essere ulteriormente degenerata, dando vita a una crisi che sembra la più grave dal periodo 2008-2011, quando complessivamente gli scontri causarono la morte di 28 persone.
Già a maggio un soldato cambogiano era stato ucciso in uno scontro armato in una zona rivendicata da entrambi i regni asiatici.
Nei giorni scorsi si sono verificati nuovi scontri a fuoco in diverse delle zone di confine contese, e la Thailandia ha deciso di chiudere tutti i varchi di accesso alla Cambogia.
Ieri poi cinque soldati di Bangkok sono rimasti feriti, uno in modo grave, dall’esplosione di una mina. Stamattina gli scontri si sono fatti molto più intensi. L’esercito thailandese ha informato di aver realizzato alcuni attacchi aerei su obiettivi cambogiani dopo che le forze di Phnom Penh hanno aperto il fuoco contro una base militare vicina ad un tempio a Prasat Ta Muen Thom, uccidendo 12 persone, 11 civili e un militare.
Secondo il Ministero della Difesa di Phnom Penh, l’aviazione nemica avrebbe bombardato una strada vicino all’antico tempio di Preah Vihear, assegnato alla Cambogia nel 1962 da una sentenza della Corte internazionale di giustizia dell’Aja ribadita nel 2013.
L’escalation in atto giunge dopo che la premier della Thailandia Paetongtarn Shinawatra, che è anche ministro della Cultura, è stata sospesa dai suoi incarichi per ordine della Corte Costituzionale dopo che a giugno è trapelata una controversa telefonata tra lei e il presidente del Senato cambogiano Hun Sen, in cui contestava l’operato dell’esercito thailandese nella disputa.
L’escalation ha causato “forte preoccupazione” in Cina. I due Paesi sono «amici della Cina e membri importanti dell’Asean», ha ricordato il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Guo Jiakun, insistendo sulla necessità di «gestire in modo adeguato le divergenze». «Siamo molto preoccupati per gli sviluppi e auspichiamo entrambe le parti affrontino i problemi tramite dialogo e consultazioni», ha aggiunto, offrendo la mediazione di Pechino. – Pagine Esteri