Gli attivisti della Global Sumud Flotilla si prepara a lanciare quella che definisce la “più grande flotta civile della storia” verso Gaza in due ondate il 31 agosto e il 4 settembre, dalla Spagna, dal Nordafrica e vari paesi con l’obiettivo di rompere il blocco navale israeliano di Gaza e attirare l’attenzione mondiale su quella che i gruppi descrivono come “complicità internazionale nel genocidio messo in atto da Israele contro i palestinesi”.
L’annuncio arriva due settimane dopo che le forze di navali israeliane hanno intercettato la nave Handala diretta a Gaza in acque internazionali, dopo aver precedentemente sequestrato la Madleen in circostanze simili.
La campagna senza precedenti è stata annunciata in una conferenza stampa tenutasi una settimana fa presso la sede centrale dell’Unione Generale del Lavoro a Tunisi. Hanno partecipato organizzatori provenienti da oltre 44 paesi, tra cui rappresentanti di Asia, America Latina, Europa e Nord Africa.
L’ultima campagna unisce tre sforzi precedentemente distinti in un’unica azione coordinata, che include i precedenti partecipanti alla Freedom Flotilla come Thiago Ávila e Yasemin Acar, precedentemente detenuti e deportati da Israele dopo aver tentato di arrivare a Gaza a bordo della Madleen.
La coalizione include anche il Movimento Globale per Gaza, precedentemente noto come Marcia Globale per Gaza. Il gruppo aveva tentato di radunare convogli terrestri internazionali verso il confine di Rafah a giugno, ma è stato bloccato e deportato dalle forze di sicurezza egiziane.
Alla coalizione si unisce anche il Maghreb Sumud Convoy, una mobilitazione regionale via terra organizzata a giugno. Il convoglio mirava a raggiungere Rafah via terra, ma non è riuscito ad attraversare il confine libico. Si è unito anche un nuovo blocco del Sud-est asiatico chiamato Sumud, che comprende Indonesia, Pakistan, Maldive, Sri Lanka, Bangladesh, Thailandia e Filippine.
“Vorrei ricordare a tutti che non si tratta di una missione. Questa è una rivolta globale, un movimento di solidarietà globale”, ha affermato Saif Abukeshek, uno degli organizzatori della Marcia Globale verso Gaza. In linea con questa filosofia, ha chiesto una mobilitazione globale il 9 agosto per “fare pressione su tutti i paesi complici”. L’appello è stato ripreso da Yasemin Acar, che ha annunciato: “E anche le persone che non saranno a bordo, ci mobiliteremo a livello globale. E forniremo gli aiuti umanitari tanto necessari e apriremo un corridoio marittimo umanitario”.
In parallelo all’iniziativa via mare, si terranno manifestazioni e raduni in decine di paesi.
Parteciperà anche l’attivista per il clima Greta Thunberg già arrestata e deportata da Israele lo scorso giugno. “Il 31 agosto lanceremo il più grande tentativo di sempre per rompere l’illegale assedio israeliano su Gaza, con decine di imbarcazioni in partenza dalla Spagna”, ha scritto Thunberg su Instagram. “Ne incontreremo altre decine il 4 settembre, in partenza dalla Tunisia e da altri porti. Stiamo anche mobilitando più di 44 paesi in manifestazioni e azioni simultanee per rompere la complicità in solidarietà con il popolo palestinese!”