Pagine Esteri – Ieri l’Arabia Saudita ha firmato un accordo di “mutua difesa strategica” con il Pakistan, paese con cui la capofila del blocco sunnita intrattiene da tempo relazioni di cooperazione militare e di intelligence. Inoltre negli anni scorsi Riad ha anche fornito a Islamabad un consistente sostegno finanziario.

La mossa rientra all’interno di una strategia di riduzione dalla storica dipendenza dagli Stati Uniti intrapresa dalla potenza sunnita ormai da tempo. L’accordo prevede una serie di misure di cooperazione tra i due eserciti e stabilisce, come ha riferito un funzionario saudita al Financial Times, che “l’aggressione contro uno dei due paesi è un’aggressione contro l’altro”.

Secondo il funzionario il patto intende avere un valore deterrente e prevede l’uso di tutti gli strumenti militari ritenuti necessari per contrastare una eventuale minaccia (che nel caso del Pakistan è rappresentata storicamente dall’India, con cui comunque Riad intrattiene feconde relazioni economiche e commerciali).

Il Pakistan è uno dei nove paesi al mondo che possiedono un arsenale nucleare e, secondo un funzionario del governo saudita intervistato da Reuters, il Pakistan sarebbe tenuto a difendere Riad anche utilizzando le armi nucleari, in caso di necessità.

L’Arabia Saudita ha informato ufficialmente gli Stati Uniti della firma del patto con il Pakistan a pochi giorni dal bombardamento israeliano sul Qatar che ha rafforzato le fazioni arabe che lavorano a un deciso distanziamento delle petromonarchie dalla sfera di Washington, considerata ormai inaffidabile come garanzia di sicurezza se non una minaccia. Pagine Esteri