L’omicidio di Carolina Plascencia Cavajal semina il terrore tra i contadini di Morelos, in Messico. Plascencia stava viaggiando sulla strada Cuautla-El Hospital all’altezza dell’incrocio di Puxtla, quando è stata colpita a colpi di pistola dai passeggeri di una moto e di un’auto e ha perso la vita. É successo il 12 settembre, verso le 15:00.

Era presidente ad interim dell’ASURCO (Associazione degli utenti del fiume Cuautla, nello Stato di Morelos). Ha assunto tale carica dopo che il presidente titolare Antonio Domínguez Aragón ha lasciato improvvisamente il suo incarico, in seguito a un attacco armato alla sua abitazione nel 2024. Plascencia era candidata alla carica nelle elezioni del 28 settembre.

Il 19 settembre ha iniziato a circolare sui social media un video in cui un gruppo armato che dichiara di appartenere al Cartello di Sinaloa indica il presunto coinvolgimento del sindaco di Cuautla, Jesús Corona Damián, con Eduardo Barrera, alias “El Milton”, presunto leader della cellula della criminalità organizzata “Nuevo Imperio”, ritenuta responsabile dell’omicidio di due collaboratori di Clara Brugada, capo del Governo di Cittá del Messico, dell’assassinio di Cristian Nava, consigliere per la sicurezza di Jesús Corona Damián, e del femminicidio di Carolina Plascencia.

Il Progetto Integrale Morelos: uno spargimento di sangue

La riforma agraria messicana promossa dalla Rivoluzione decretò che la terra doveva essere di proprietà dei contadini che la lavoravano. Durante la presidenza di Lazaro Cárdenas, tra il 1934 e il 1940, il sistema degli ejidos, queste terre collettive, fu istituzionalizzato, e ciò rese possibile al governo messicano di consegnare fino ad oggi 107 milioni di ettari di tutto il territorio nazionale a 32.251 villaggi di ejidatarios e comuneros.

ASURCO, l’Associazione degli utenti del fiume Cuautla, rappresenta gli ejidatarios della zona. Nello stato di Morelos la lotta per l’appropriazione dei territori e delle risorse naturali è stata e continua ad essere particolarmente violenta, con un intreccio di molti attori e interessi diversi. Ricordiamo l’omicidio, il 20 febbraio 2019, di Samir Flores, attivista che si era opposto con forza al Progetto Integrale Morelos. L’allora presidente AMLO, pochi giorni dopo i fatti, ha sottoposto a consultazione il megaprogetto e ha ottenuto l’approvazione per la sua realizzazione.

Nell’ottobre 2020 più di 400 membri della Guardia Nazionale hanno sgomberato con violenza il presidio di Apatlaco, sorto dal popolo di Morelos per protestare contro la realizzazione della centrale termoelettrica di Huexca, parte del PMI. Gli stessi presidi di Cuautla e Huexca, in resistenza al megaprogetto, hanno subito la stessa sorte.

Lo stesso Progetto Integrale Morelos “sta provocando infinite controversie e lo spargimento di sangue che esiste nella regione”, denuncia una contadina di Morelos.

Fronte dei Popoli sospetta di Rogelio Plascencia

Il Fronte dei Popoli in Difesa della Terra e dell’Acqua di Morelos, Puebla, Tlaxcala punta il dito contro Rogelio Plascencia, che nel 2020 era presidente dell’ASURCO e ha promosso un accordo con cui ha ceduto l’acqua della regione alla Commissione Federale per l’Elettricitá (CFE) per l’uso della centrale termoelettrica. “L’accordo era illegale, poiché è stato stipulato all’insaputa dell’assemblea del popolo, che è il proprietario di quelle acque”, afferma un membro del Fronte.

Quello di Plascencia non è il primo omicidio legato all’ASURCO: l’11 febbraio 2022 un gruppo di uomini armati ha ucciso Francisco Vásquez, presidente del Consiglio di sorveglianza dell’ASURCO. Il giorno prima della sua morte, quest’ultimo aveva denunciato che Rogelio Plascencia lo aveva minacciato di morte, poiché Francisco aveva denunciato il suo disaccordo sulla gestione degli accordi con la CFE in materia di acqua.

A seguito dei fatti, Rogelio Plascencia ha lasciato la carica di presidente dell’ASURCO. È stato sostituito da Antonio Domínguez Aragón, che nel 2024 ha lasciato l’incarico dopo aver subito un attacco armato alla sua abitazione. Da allora Carolina Plascencia aveva assunto la carica. Diversi utenti di ASURCO, riferisce un membro del Frente de los Pueblos, hanno commentato che Rogelio Plascencia era scontento, poiché Carolina Plascencia non lo aveva incluso nella sua lista per le elezioni di ASURCO del 28 settembre, alle quali si sarebbe candidata come presidente.

Sia i membri del Fronte che i contadini ricordano Carolina come una lavoratrice onesta, che rifiutava di entrare in circoli di interessi e corruzione e difendeva gli interessi dei contadini.

Contesa per l’acqua: CFE, PIM e criminalità organizzata

A partire dal 1998, l’impresa edile francese Saint-Gobain si è insediata nel Parco Industriale di Cuautla, Morelos. È lì che è iniziata la domanda di gas naturale nella regione e la costruzione del gasdotto, delle centrali termoelettriche e dell’acquedotto che oggi conosciamo come Progetto Integrale Morelos. Graco Ramírez, governatore dello stato di Morelos in quel periodo, aveva un rapporto stretto con la multinazionale francese: “È andato in Francia, poi sono arrivati gli investitori di Saint-Gobain per aprire le valvole di un ramo del gasdotto e iniziare a costruirlo una volta terminata la centrale termoelettrica”, ricorda un membro del Fronte.

“In questo contesto, dal 2010 la CFE ha assunto il ruolo di principale consumatore di gas naturale nel progetto iniziale del gasdotto per rendere economicamente e tecnicamente possibile l’arrivo del gas naturale a Morelos”, continua. Da allora, il Fronte denuncia un atteggiamento criminalizzante da parte della CFE, che ha citato in giudizio i difensori dell’acqua e del territorio che si opponevano al megaprogetto. “Nel 2012 hanno citato in giudizio Samir Flores, persone di Huexca, persone di Jantetelco, per un presunto danno a una turbina del valore di 50 milioni di dollari. Poi hanno citato in giudizio i proprietari terrieri di Ayala che si opponevano all’acquedotto. Il megaprogetto è stato realizzato con l’uso della forza e con minacce”, denunciano.

Due fonti intervistate da Pie de Página riferiscono che il commissario dell’ejido di Tenextepango affermava nelle assemblee degli ejidos di aver constatato che nel Progetto Integrale Morelos erano coinvolti interessi mafiosi internazionali e che quindi non bisognava interferire con la deviazione dell’acqua dai villaggi alla centrale termoelettrica. Allo stesso modo, affermano che vi erano opacità riguardo ai presunti pagamenti della CFE ai dirigenti dell’ASURCO per le deviazioni dell’acqua verso il megaprogetto. Gli ejidos sono arrivati a reclamare a Carolina Plascencia per la mancanza di budget, e uno di loro racconta che la presidente ad interim aveva spiegato che non disponeva di alcuna risorsa poiché “tutti i soldi se li tengono loro”.

“Dall’arrivo del Progetto Integrale Morelos nello stato di Morelos, il crimine organizzato ha avanzato parallelamente nelle zone di conflitto e di opposizione al PIM ad Ayala, Huexca e Amilcingo. Si è così consolidato nella zona un narco-Stato che, di fatto, è servito da strumento di terrore per consentire l’imposizione della centrale termoelettrica, del gasdotto e dell’acquedotto”, sottolinea il Fronte dei Popoli in Difesa della Terra e dell’Acqua nel comunicato diffuso dopo l’omicidio di Plascencia.

“In questo contesto”, aggiungono, “l’omicidio di Carolina Plascencia sembra essere motivato dal controllo e dalla disputa sull’acqua gestita da ASURCO, di cui il principale beneficiario è la CFE, poiché dall’arrivo del PIM sono stati assassinati due dirigenti dell’ASURCO, la CFE ha inasprito la disputa e la commercializzazione dell’acqua dei contadini, concessa negli anni Venti del secolo scorso agli ejidos, frutto della rivoluzione zapatista”.

Secondo i membri del Fronte, esistono tre diverse cellule della criminalità organizzata che sostengono il Progetto Integrale Morelos. Riferiscono della vicinanza di uno dei membri delle cellule ai leader del cartello Jalisco Nueva Generación. In questo contesto interpretano il messaggio di presunti membri del Cartello di Sinaloa: “Sembra che stiano cercando di utilizzare l’omicidio di Carolina Placencia come forma di pressione politica verso l’altro gruppo che è al potere, sia nel governo che nella criminalità organizzata”.

Mancanza d’acqua e impatto sul territorio

I contadini della zona denunciano la costante mancanza di accesso all’acqua e l’impossibilità di portare avanti un ciclo regolare di semina e raccolta sul territorio. “Vediamo che la centrale termoelettrica non funziona in modo permanente né omogeneo, tuttavia ci sono giorni in cui si vedono nuvole di fumo a chilometri di distanza, che contaminano l’acqua con rifiuti chimici industriali”, raccontano.

“La CONAGUA ha stabilito che i diritti sull’acqua dell’impianto di trattamento spettano all’ASURCO perché si tratta di acqua di ritorno, parte della disponibilità idrica del fiume Cuautla. Pertanto, è stato stabilito che il 75% dell’acqua utilizzata dal megaprogetto deve essere restituita ai contadini. Abbiamo promosso ricorsi contro il megaprogetto. Due di essi hanno già ricevuto una sentenza, in cui il giudice, in modo del tutto improprio, ignorando tutte le perizie idrologiche da noi presentate che dimostravano l’inquinamento dell’acqua destinata agli ejidos a causa della centrale termoelettrica, ha respinto le perizie. Al momento i ricorsi sono in fase di revisione. La Commissione Interamericana dei Diritti Umani sta già analizzando il caso”, riferisce il consulente legale dei proprietari terrieri.

“L’acqua appartiene agli ejidos, ora rappresentati dall’ASURCO, sin dagli anni Venti del secolo scorso. Affinché ci fosse una cessione dell’acqua alla CFE, la questione dovrebbe passare attraverso le assemblee degli ejidos e questo non è mai avvenuto. Gli ejidos non hanno mai ceduto la loro acqua in assemblea, questo è avvenuto solo ai vertici, ma l’ejido è guidato dall’assemblea”, conclude.

Attualmente, ASURCO è chiusa. I membri degli ejidos sono preoccupati e spaventati. Alcuni di loro riferiscono di essere stati intercettati e aggrediti dai membri della precedente amministrazione di ASURCO sulle strade: “Ci tagliavano la strada con le moto e poi arrivavano a prendere a calci i nostri veicoli, a reclamare, a urlare”, racconta una membro dell’ejido.

“Nessuna persona onesta si candiderà ora alla presidenza dell’ASURCO, hanno visto che hanno già ucciso due persone. L’unico che credo possa ambire a quella carica è qualcuno che sia d’accordo con questi criminali”, afferma un membro del Frente de los Pueblos. “Aspetteremo di vedere chi siederà su quella poltrona, perché solo allora capiremo cosa è successo”, afferma un membro della comunità. “Nonostante tutto, continueremo a lottare, perché non permetteremo che ci portino via le nostre terre”.

Il Fronte dei Popoli chiede alle autorità di includere tutte le linee di indagine relative all’omicidio di Carolina Plascencia, nonché lo smantellamento dei gruppi criminali che intendono assumere il controllo dell’acqua delle ejidos e assumere il comando territoriale a Huexca, Amilcingo e Cuautla e in altri luoghi della regione. Pagine Esteri