Il Venezuela ha chiesto al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che gli attacchi aerei statunitensi contro imbarcazioni al largo delle sue coste siano dichiarati illegali. In una lettera ufficiale, l’ambasciatore venezuelano all’ONU, Samuel Moncada, ha sollecitato un’inchiesta indipendente e una dichiarazione che riaffermi la sovranità e l’integrità territoriale del Paese. Secondo Caracas, gli attacchi hanno causato la morte di almeno 27 persone e sono stati condotti senza fornire prove di qualsiasi attività illecita, in acque internazionali. La denuncia arriva in un contesto di tensione crescente, in cui gli Stati Uniti hanno intensificato operazioni militari nel Mar dei Caraibi meridionale, giustificando l’intervento con accuse di traffico di droga e attività terroristiche legate al governo di Nicolás Maduro, senza però presentare evidenze concrete a sostegno di tali affermazioni.
Il presidente Donald Trump ha autorizzato l’uso della CIA per operazioni segrete in Venezuela, definendo il governo di Caracas un sostenitore di reti criminali transnazionali. Il Venezuela denuncia una violazione diretta della sua sovranità e sottolinea che le operazioni statunitensi non rispettano il diritto internazionale. La lettera di Moncada, indirizzata ai 15 membri del Consiglio di Sicurezza, chiede un pronunciamento formale e un’inchiesta che accerti la natura illegale degli attacchi. La comunità internazionale è chiamata a intervenire per evitare ulteriori escalation e per chiarire la legittimità delle azioni militari unilaterali condotte da Washington.
Nonostante la gravità della richiesta, l’emissione di una dichiarazione ufficiale da parte del Consiglio appare improbabile, principalmente a causa del diritto di veto degli Stati Uniti. Tuttavia, alcuni membri hanno espresso preoccupazione per l’escalation. Russia e Cina hanno ribadito la necessità di rispettare la sovranità degli Stati, mentre Paesi europei come Francia, Grecia e Danimarca hanno invitato a una de-escalation immediata, richiamando l’attenzione sul rispetto del diritto internazionale e sull’urgenza di evitare un conflitto più ampio nella regione caraibica. La questione non è bilaterale ma ha ripercussioni significative sulla stabilità regionale e sulle dinamiche diplomatiche tra Stati Uniti e altri attori globali.
Caracas accusa direttamente la CIA di avere mandato libero per operazioni destinate a destabilizzare il Paese, mentre il governo insiste sulla necessità di difendere il proprio popolo e le istituzioni. Il Venezuela pone l’accento sul carattere unilaterale e illegittimo degli attacchi, evidenziando la differenza tra operazioni condotte in acque internazionali e la legittima difesa nazionale, e sottolinea l’impatto umano delle azioni militari, con la perdita di vite civili e danni alle infrastrutture marittime. La richiesta al Consiglio di Sicurezza rappresenta un tentativo di mobilitare la comunità internazionale, di ottenere una condanna formale e di chiedere garanzie sul rispetto del diritto internazionale.
Le operazioni statunitensi hanno scatenato una forte reazione diplomatica, con Caracas che ribadisce la propria disponibilità a collaborare con osservatori internazionali purché siano indipendenti e neutrali, e insiste affinché qualsiasi verifica includa un accertamento dettagliato delle responsabilità. Il governo venezuelano evidenzia come gli attacchi compromettano la sicurezza dei suoi cittadini, creando tensioni in mare e alimentando il rischio di incidenti che potrebbero travalicare le acque territoriali e avere ripercussioni politiche e umanitarie significative. Pagine Esteri