Pagine Esteri – Oggi in Germania decine di migliaia di studenti e studentesse hanno partecipato allo “Schulstreik gegen Wehrpflicht”, lo sciopero scolastico indetto contro la decisione del governo del paese di ripristinare la leva militare.

Decine di cortei e di assemblee si sono svolte in almeno 90 città tedesche, indette dalle organizzazioni studentesche con il sostegno del sindacato degli insegnanti GVE e dei partiti e delle organizzazioni di sinistra.

Le autorità scolastiche hanno tentato di ridurre la partecipazione alla mobilitazione minacciando sanzioni disciplinari contro coloro che non avessero rispettato l’obbligo scolastico.

Nonostante ciò solo a Berlino sono scese in piazza più di 10 mila persone, tra studenti e lavoratori. Alcuni cartelli e striscioni recitavano “Nè una persona né un centesimo per la Bundeswehr” e “Viva l’istruzione, abbasso le armi”. In varie città manifestazioni e assemblee si sono protratte fino a metà pomeriggio.

I movimenti studenteschi promotori dell’iniziativa hanno protestato all’insegna di slogan come “Non vogliamo diventare carne da cannone” e “Il nostro futuro non è nei campi di addestramento”, contestando una militarizzazione della società e un riarmo che le autorità presentano come delle scelte obbligate di fronte alla minaccia – definita imminente – di un attacco militare russo.

Una prospettiva rifiutata dai partecipanti alla giornata di mobilitazione, che hanno invece chiesto una diminuzione delle spese militari ed un aumento degli investimenti per i servizi sociali, l’istruzione e il lavoro.

«Viviamo in un sistema che dà priorità ai profitti rispetto alle persone: i giovani dovrebbero sparare ad altri giovani, mentre i pezzi grossi bevono champagne e gioiscono per i crescenti profitti derivanti dalle armi» ha denunciato uno studente intervenendo dal palco alla manifestazione di Berlino.


Ma proprio stamattina il Bundestag, il parlamento di Berlino, ha deciso di ignorare la protesta ed ha approvato, con 323 voti a favore, 272 contrari e una astensione, la riforma della leva proposta dall’esecutivo che intende aumentare gli effettivi dell’esercito dagli attuali 184 mila fino a 270 mila, ai quali affiancare almeno 200 mila riservisti.

Contro il progetto hanno votato i parlamentari della “Die Linke” (sinistra), dei Verdi e del partito di estrema destra “Alternativa per la Germania”.

Il governo di coalizione tra cristiano-democratici e socialdemocratici, guidato dal cancelliere Friedrich Merz, vuole costituire le forze armate più numerose e potenti d’Europa, ed allo scopo ha già aumentato notevolmente le spese militari e avviato un massiccio piano di acquisto di sistemi d’arma.

Inizialmente Merz puntava a ripristinare direttamente la leva obbligatoria, sospesa in Germania nel 2011, ma a causa della contrarietà di ampi settori giovanili il cancelliere ha optato per una riforma che introduce la leva militare su base volontaria, almeno fino al 2027, nella speranza di ottenere tra due anni una coscrizione maggiormente stabile.

La legge dovrà essere sottoposta all’esame del Bundesrat entro il 19 dicembre ma il voto della camera delle regioni non dovrebbero riservare sorprese.

A difendere la necessità della riforma è stato in particolare il ministro della Difesa, il socialdemocratico Boris Pistorius, secondo il quale il rafforzamento delle forze armate sarebbe necessario per proteggere la democrazia contro i pericoli esterni. «Devono farlo persone pronte a impegnarsi, non chi resta dietro la staccionata aspettando che siano altri a farlo» ha spiegato il dirigente del centrosinistra tedesco.

In base alla riforma, dal prossimo anno tutti i ragazzi e le ragazze nati dopo il 2008 riceveranno un questionario digitale; i maschi dovranno obbligatoriamente compilarlo indicando la propria disponibilità o meno a sottoporsi ad una visita medica e a prestare il servizio militare.

Dal 2027 anche la visita di leva, che dovrà stabilire l’idoneità a svolgere eventualmente la naja, diventerà obbligatoria almeno per i ragazzi. Coloro che risulteranno idonei potranno quindi ricevere una proposta di coscrizione da parte della Bundeswehr per un periodo minimo di sei mesi estensibile fino a 24, alla quale potranno aderire o dare una risposta negativa.

Per ora, invece, le ragazze potranno compilare il questionario e presentarsi alla visita di leva su base volontaria.

Secondi i piani dell’esecutivo già dal prossimo anno i coscritti dovrebbero passare dagli attuali 12 mila a 20 mila, per poi aumentare gradualmente fino a 38 mila nel 2030, attirati anche dalla retribuzione che aumenterà dagli attuali 1800 fino a 2600 euro (lordi). Chi deciderà di sostenere l’addestramento per almeno 12 mesi riceverà un ulteriore aumento della stipendio e vari bonus.

Per aumentare la capacità ricettiva della Bundeswehr il ministro Pistorius ha già avviato un piano per la costruzione di 270 nuove caserme. Se la risposta dei giovani tedeschi dovesse essere meno entusiastica del previsto, il governo pensa già di ripristinare la coscrizione obbligatoria scegliendo i coscritti attraverso un sorteggio tra tutti gli idonei, anche se a quel punto dovrebbe ripristinare anche un servizio civile a disposizione di coloro che non fossero disponibili a prestare servizio sotto le armi.

L’articolo 4, comma 3 della Legge fondamentale tedesca, infatti, dispone che nessuno può essere costretto al servizio militare.

Per estendere la coscrizione obbligatoria anche alle ragazze servirebbe invece una riforma costituzionale votata da almeno due terzi dei membri del parlamento, numeri sui quali al momento il governo non può contare. – Pagine Esteri

* Marco Santopadre, giornalista e saggista, si occupa di geopolitica e movimenti sociali. Scrive anche di Spagna e movimenti di liberazione nazionale. Collabora con Pagine Esteri, il Manifesto, El Salto Diario e Berria.