Le Forze di supporto rapido (RSF) sudanesi sono accusate di aver ucciso con i droni 79 civili, tra cui 43 bambini e sei donne, in un massacro avvenuto in un asilo nella città di Kalogi, nello Stato del Kordofan meridionale. Radio Dabanga ha riferito che decine di bambini sono stati uccisi all’interno dell’asilo, colpito in due attacchi separati. Un terzo drone ha colpito un ospedale vicino, dove la gente del posto si era radunata per cercare i propri parenti.
Secondo le testimonianze, quando gli abitanti si sono precipitati ad aiutare i feriti, le RSF hanno preso di nuovo di mira l’asilo, uccidendo altre persone, compresi bambini che non erano rimasti feriti nel primo attacco. Le RSF avrebbero preso di mira anche i medici nell’ospedale rurale dove erano stati trasferiti i feriti.
Nei tre stati del Kordofan (Nord, Ovest e Sud) si sono susseguiti per settimane violenti combattimenti tra l’esercito e le RSF che hanno costretto decine di migliaia di persone a fuggire. La milizia paramilitare è stata responsabile nelle scorse settimane di massacri e stupri di massa nella città di El Fasher (Darfur settentrionale) strappata alle forze governative. Secondo fonti locali e una delegazione di parlamentari britannici in visita in Sudan nei giorni scorsi a El Fasher sarebbero state uccise almeno 60mila persone.
Dei 18 stati del Sudan, le RSF – sostenute dagli Emirati arabi uniti – controllano tutti e cinque gli stati del Darfur, ad eccezione di alcune zone settentrionali che rimangono sotto il governo. L’esercito controlla la maggior parte delle aree dei restanti 13 stati a sud, nord, est e centro, inclusa la capitale Khartoum.
Il conflitto tra l’esercito sudanese e i ribelli delle RSF, iniziato nell’aprile 2023, ha ucciso migliaia di persone e ne ha sfollate milioni.
















