Oltre a Gaza, la Cisgiordania e il Libano, Israele continua ad occupare una parte importante del territorio siriano, dove insieme ai bombardamenti i militari di Tel Aviv effettuano incursioni e veri e propri rapimenti.

Durante le commemorazioni per le tredici persone uccise il 28 novembre, il corteo ha attraversato il villaggio, fermandosi sotto le case bombardate. Tra la folla sventolano le bandiere di Hayat tahrir al-Sham, il gruppo jihadista che ha preso il potere in Siria, anche se l’autoproclamato presidente Ahmad al-Sharaa ha scelto di non rispondere agli attacchi israeliani e all’occupazione del territorio siriano. Attende anzi che i due Paesi instaurino rapporti diplomatici, commerciali ed economici, come vorrebbe il più forte alleato di Damasco e amico di Tel Aviv, gli Stati Uniti del presidente Donald Trump. Il servizio video da Beit Jinn. Pagine Esteri