Pagine Esteri, 30 giugno 2021 – Per il decimo anno consecutivo aumenta il numero degli sfollati interni nel continente africano.
In totale, gli sfollati nel 2020, a causa di conflitti, violenze e disastri ambientali, sono stati 40,5 milioni in 149 paesi (48 milioni a causa di conflitti e 7 milioni a causa di disastri ambientali). Solo in Africa, secondo gli ultimi dati dell’Africa Center for Strategic Studies, si sono registrati più di 32 milioni di sfollati, rifugiati o richiedenti asilo. L’anno precedente erano stati 29 milioni. Dal 2011 le persone costrette ad abbandonare le proprie case e spostarsi verso un luogo percepito come più sicuro sono in costante aumento.
I tre quarti di questi 32 milioni di sfollati, cioè 24 milioni di persone, sono sfollati interni che si allontanano dalle proprie case quanto basta per raggiungere un posto considerato più protetto. A volte, per farlo superano i confini dello Stato ma nella maggior parte dei casi, invece, rimangono all’interno dello stesso Paese. E questo è un dettaglio importante, perché alcuni dei diritti di protezione previsti dalla legge internazionale vengono applicati solamente se la persona sfollata è uscita dal Paese di origine. Quando si rimane, invece, all’interno dei confini dello Stato, la decisione sull’eventuale diritto alla protezione spetta solo al governo, che può scegliere o meno di aderire agli indirizzi internazionali, tra cui la Convenzione e il protocollo del 1951 sui rifugiati, quella dell’Unione Africana del 1969 e la Dichiarazione di Kampala.
Per l’88% gli sfollati del continente africano provengono da soli 10 Paesi. In tutti si registrano conflitti, repressioni governative, violenza di gruppi estremisti e militarizzazione.
Il Paese africano che conta il maggior numero di sfollati interni (1/3 del totale) è la Repubblica Democratica del Congo, con più di 6 milioni di persone costrette a lasciare le proprie case. A seguire, il Sud Sudan, il Paese con il più alto numero di sfollati in proporzione alla popolazione: su 11 milioni di persone registra ben 4 milioni di sfollati.
L’Etiopia riporta invece il più alto aumento nell’ultimo anno, con 1,8 milioni di sfollati interni a causa del conflitto in Tigray.
La Nigeria conta 2,5 milioni di sfollati a causa del peggiorare della crisi interna legata ai numerosi attacchi di Boko Haram e di altre organizzazioni criminali.
Il numero degli sfollati aumenta con l’aumentare dell’instabilità, della crisi politica, della violenza. Ma anche la situazione alimentare, le carestie e la scarsità di risorse influenzano comprensibilmente i flussi e ogni anno nuove aree di crisi vanno ad aggiungersi a quelle già riconosciute.