di Anatol Lieven – Responsible Statecraft*
Pagine Esteri, 28 aprile 2022 – A giudicare dalle sue ultime dichiarazioni, l’Amministrazione Biden è sempre più impegnata a usare la guerra in Ucraina per condurre una guerra per procura contro la Russia, con l’obiettivo di indebolire o addirittura distruggere lo Stato russo.
Ciò significherebbe l’adozione da parte dell’America di una strategia che ha occupato ogni presidente degli Stati Uniti durante la Guerra Fredda: la sponsorizzazione della guerra in Europa che porta con sé il rischio acuto di un’escalation verso un confronto militare diretto tra Russia e NATO e potrebbe sfociare in una catastrofe nucleare. In passato il rifiuto degli Stati Uniti e della NATO di sostenere le sommosse contro il controllo sovietico nell’Europa orientale non era ovviamente basato su alcun tipo di riconoscimento della legittimità del potere comunista e sovietico bensì sul calcolo dei rischi conseguenti per l’America, l’Europa e l’umanità in generale.
Mentre c’è un notevole disagio in settori della società russa riguardo l’aggressione agli ucraini – che Mosca dopo tutto afferma essere un “popolo fratello” – una guerra contro i tentativi americani di danneggiare e soggiogare la Russia ha una presa molto più forte. Durante la sua visita a Kiev, il segretario alla Difesa Lloyd Austin ha dichiarato che gli Stati Uniti vogliono vedere “la Russia indebolita nella misura in cui non può fare il tipo di cose che ha fatto invadendo l’Ucraina”. Lo stesso giorno, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha dichiarato alla televisione russa che fornendo armi pesanti all’Ucraina, la NATO è ora “di fatto” coinvolta in una guerra per procura con la Russia.
Lavrov ha paragonato la situazione in termini di pericolo nucleare alla crisi dei missili cubani, nell’autunno del 1962. L’umanità allora arrivò molto vicina all’annientamento nucleare. A un certo punto, il destino del mondo è dipeso dalla saggezza e dalla cautela di un solo ufficiale della Marina sovietica a bordo di un sottomarino nucleare, il comandante (poi ammiraglio) Vassily Arkhipov.
Vale la pena di esaminare in dettaglio le osservazioni di Lloyd Austin. Il primo particolare è che l’indebolimento della Russia è necessario per impedirle di ripetere la sua invasione dell’Ucraina altrove. Questa affermazione è priva di significato, ipocrita o entrambe le cose. Non vi è alcun segno che la Russia voglia o possa effettivamente invadere altri paesi. Per quanto riguarda un attacco alla NATO, la scadente prestazione dell’esercito russo in Ucraina avrebbe dovuto chiarire con assoluta certezza che si tratta di una chimera. Se la Russia non può conquistare città a meno di 20 miglia dal confine della Russia, l’idea di un attacco alla NATO è ridicola. Per quanto riguarda Georgia, Moldova e Bielorussia, la Russia detiene già le posizioni di cui ha bisogno in questi paesi. La presenza militare della Russia in Armenia e nel Nagorno Karabakh è avvenuta su richiesta degli stessi armeni ed è essenziale per proteggerli dalla Turchia e dall’Azerbaigian. Quando si tratta di combattere l’estremismo islamista in Asia centrale e altrove, gli interessi della Russia e quelli dell’Occidente sono di fatto allineati.
Lloyd Austin ha anche affermato che i funzionari statunitensi credono che l’Ucraina possa “vincere” la guerra con la Russia con il giusto equipaggiamento e il supporto dell’Occidente. La domanda è cosa significa “vincere”. Se significa preservare l’indipendenza dell’Ucraina, la libertà di aderire all’Unione Europea e la sovranità su gran parte del territorio ucraino, allora questo è un obiettivo legittimo e necessario. In effetti è già stato raggiunto in larga misura. L’obiettivo originario di Mosca di rovesciare il governo ucraino e soggiogare l’Ucraina è fallito. Date le perdite subite dall’esercito russo, sembra altamente improbabile che la Russia possa conquistare altre grandi città ucraine, per non parlare dell’intera Ucraina.
Se invece ciò che si intende per vittoria è la riconquista ucraina – con l’aiuto occidentale – di tutte le aree perse a causa della Russia e dei separatisti sostenuti dalla Russia dal 2014, allora questa è una ricetta per una guerra perpetua, e perdite e sofferenze mostruose per gli ucraini. L’esercito ucraino ha combattuto magnificamente in difesa delle sue aree urbane ma attaccare le posizioni difensive russe trincerate in aperta campagna sarebbe una questione molto diversa. Inoltre, poiché la Russia ha annesso la Crimea e la stragrande maggioranza del popolo russo crede che questo sia territorio nazionale russo, nessun futuro governo russo potrebbe accettare di rinunciarvi. Un obiettivo della completa vittoria ucraina, quindi, implica davvero la distruzione dello Stato russo e l’arsenale nucleare russo esiste per impedirlo.
Se quello che suggeriscono è un impegno degli Stati Uniti ad aiutare l’Ucraina a continuare a combattere fino a quando l’Ucraina non avrà riconquistato tutto il territorio preso dalla Russia dal 2014, inclusa la Crimea, allora ciò implica una guerra permanente con la distruzione dello Stato russo come obiettivo; a meno del crollo dello Stato russo, nessun governo russo si arrenderà all’Ucraina e, per ragioni geografiche, nessuna vittoria ucraina sul campo può portare a questo. Inoltre, mentre la Cina è stata finora molto contenuta nel suo sostegno alla Russia sull’Ucraina, Pechino non potrebbe tollerare una strategia statunitense mirata alla distruzione dello stato russo e al conseguente completo isolamento della Cina.
Una strategia statunitense di utilizzare la guerra in Ucraina per indebolire la Russia è del tutto incompatibile con la ricerca di un cessate il fuoco e persino di una soluzione di pace provvisoria. Richiederebbe a Washington di opporsi a qualsiasi accordo del genere e di continuare la guerra. E in effetti, quando alla fine di marzo il governo ucraino ha avanzato una serie ragionevole di proposte di pace, la mancanza del sostegno degli Stati Uniti per esse è stata sorprendente. A parte ogni altra cosa, un trattato di neutralità ucraino (come proposto dal presidente Zelensky) è una parte assolutamente inevitabile di qualsiasi accordo. La strategia statunitense indicata da Lloyd Austin farebbe in modo che Washington sia coinvolta nel sostenere la linea dura nazionalista ucraina contro lo stesso presidente Zelensky.
A causa delle perdite subite dall’esercito russo, sembra possibile che una volta conquistato l’intero Donbas (supponendo che riesca a farlo), Mosca passerà sulla difensiva militarmente e offrirà un cessate il fuoco come base iniziale per negoziati di pace. L’Occidente dovrà quindi affrontare una scelta netta: tra accettarlo e usare mezzi economici per fare pressione sulla Russia affinché offra condizioni accettabili; o dall’altro incoraggiare e armare l’Ucraina per lanciare una massiccia controffensiva. Per quanto tempo la Russia accetterebbe una tale strategia prima di spaventare gli europei nel tentativo di separarli dall’America e cercare una soluzione di pace? Anche se si potesse evitare la guerra diretta tra Russia e Occidente, per quanto tempo sopravviverebbe l’unità occidentale in queste circostanze? Finora, gli attacchi russi volti a interdire le forniture di armi occidentali sono stati confinati nel territorio ucraino. Quali sarebbero le conseguenze se venissero estesi al territorio polacco? E se l’Ucraina utilizzasse le armi occidentali per lanciare attacchi contro la stessa Russia, come ha suggerito (con folle irresponsabilità) il viceministro della Difesa britannico?
Durante la Guerra Fredda, nessun presidente degli Stati Uniti ha mai dimenticato che Washington e Mosca insieme hanno la capacità di distruggere di porre fine alla razza umana. Per questo motivo, prima l’amministrazione Truman e poi l’amministrazione Eisenhower hanno adottato la strategia di “contenere” l’Unione Sovietica in Europa, e non cercare di “arrestare” il potere sovietico attraverso il sostegno armato alle insurrezioni nell’Europa orientale.
I nostri leader di oggi dovrebbero ricordarlo. Dovrebbero anche ricordare che quando entrambe le parti si sono impegnate in una guerra per procura al di fuori dell’Europa, le conseguenze sono state disastrose per loro stessi e ancora più disastrose per le povere persone sul terreno che sono diventate le pedine di questi programmi di grande potere. Non abbiamo davvero imparato nulla dalla storia? Pagine Esteri
Link:
*https://responsiblestatecraft.org/2022/04/27/the-horrible-dangers-in-pushing-a-us-proxy-war-in-ukraine/