AGGIORNAMENTO 15 GIUGNO ore 16:30
Dopo una giornata molto tesa e incerta la notizia è giunta all’alba del terzo giorno di sciopero: Leónidas Iza è stato liberato. Resta però l’accusa di “presunta paralisi del servizio pubblico” punibile con una pena fino a 3 anni carcere, secondo il codice penale ecuadoregno. Intanto continua la terza giornata di proteste in tutto il territorio nazionale contro le applicazioni delle politiche neoliberiste del governo Lasso.
di Davide Matrone[1] e Mishell Mantuano[2]
Pagine Esteri, 15 giugno 2022 – Quito. In data 13 giugno 2022, la Confederazione delle nazionalità indigene dell’Ecuador, Conaie, ha proclamato lo sciopero nazionale ad oltranza. Hanno aderito a questo appello studenti delle scuole superiori e università, medici, personale sanitario, donne, femministe, dissidenti, contadine, agricoltori, coltivatori di riso, coltivatori di banane, organizzazioni sociali, popoli e nazionalità indigene e afrodiscendenti.
Ci sono diversi motivi che muovono la rivolta di tutti i settori in Ecuador, e molte sono le richieste e le rivendicazioni. Ecco alcune: