Mishell Mantuano* – 

(Traduzione Davide Matrone) 

Pagine Esteri, 3 agosto 2022 – Le donne afroecuadoriane, in data 21 luglio, hanno raggiunto un risultato storico in Ecuador: il riconoscimento del giorno nazionale della donna afroecuadoriana, nera e afrodiscendente. Questo obiettivo segna un precedente storico nelle rivendicazioni dei diritti delle donne afro e dà continuità alla lotta e alla resistenza contro il razzismo strutturale che esiste nel paese e in tutto il continente.

Sin dalla mattina del 21 luglio, circa 150 donne afroecuadoriane provenienti da tutto il paese si sono riunite all’esterno dell’Assemblea Nazionale dell’Ecuador per esigere tale riconoscimento come un passo in più per la costruzione di una società giusta. All’esterno del perimentro dell’Assemblea Legislativa si sono realizzate una serie di cerimonie ancestrali con l’uso della croce della Lalibela, o meglio conosciuta come Etiope, che rappresenta le persone della diaspora africana. Per circa un’ora le donne hanno messo in atto un suggestivo e impressionante rituale danzante a ritmo di tamburi utilizzato tradizionalmente per difendere e preservare l’essenza dei quattro elementi naturali del Pianeta: il fuoco, l’acqua, l’aria e la terra. Elementi che i popoli afrodiscendenti dell’Ecuador cercano di salvaguardare ogni giorno per il benessere di tutti gli ecuadoriani afro del paese. In Ecuador, secondo l’ultimo censimento del 2020 il 7.2% della popolazione totale è afrodiscendente e conta con quasi 1 milione e centomila abitanti in tutte le 24 regioni del paese ma con una presenza importante in 9 di esse: Esmeraldas, Imbabura, Carchi, Loja, Guayas, Pichincha, El Oro, Los Rios e Manabí.

Le Organizzazioni Afro Donne dell’Ecuador per anni hanno lottato per questo riconoscimento richiamando l’attenzione delle Istituzioni sul fatto che dal 25 luglio del 1992 si celebra il giorno internazionale della Donna AfroLatina, dei Caraibi e della Diaspora, ma non esiste ancora alcun riconoscimento istituzionale a livello nazionale.

Questo atto celebrativo e di resistenza nasce all’indomani dell’incontro di 400 donne afrodiscendenti realizzatosi nella Repubblica Domenicana che, in occasione dei 500 anni di conquista spagnola dell’America Latina, si riunirono per esporre e denunciare le problematiche delle donne afrodiscendenti: la discriminazione razziale, il sessimo, lo sfruttamento lavorativo, la povertà, l’esclusione nel sistema educativo, la disuguaglianza economica, l’emarginazione e la violenza di genere.

Così, dopo le cerimonie e i rituali, le donne afroecuadoriane hanno ricevuto l’autorizzazione per accedere nella parte alta della sala Nela Martínez dell’Assemblea Nazionale dell’Ecuador per assistere al dibattito parlamentare in programma per le ore 12.30. Il Presidente dell’Assemblea, Virgilio Saquisela, ha dovuto modificare il calendario delle attività parlamentari vista la pressione e determinazione delle organizzazioni afro all’esterno del Parlamento. L’ordine del giorno per tale riconoscimento era previsto per il pomeriggio dopo le ore 15. Le 150 donne afroecuadoriane hanno seguito con molta attenzione gli interventi dei parlamentari in un’Assemblea mezza vuota. Durante il dibattito c’era la preoccupazione che non si raggiungesse il quorum al momento del voto finale e tutto sarebbe sfumato nel nulla.

Foto di Mishell Mantuano

Il dibattito si è aperto con le parole di Ines Morales Lastra, donna storica del movimento femminile afro dell’Ecuador in nome della Confederazione Comarca del Nord di Esmeraldas che dato risalto alla lotta delle donne e degli uomini neri del paese per la salvaguardia e la difesa dei boschi tropicali e delle mangrovie di questa regione del paese riconosciuti patrimonio ambientale e intangibile della nazione. La difesa dell’ambiente è fondamentale per la difesa della vita di ognuno di noi. “Da oltre 30 anni continuamo la nostra lotta come donne afrodiscendenti dell’Ecuador per la costruzione di un paese giusto ed uguale. E ispirandomi alle parole della Neo Vicepresidente della Colombia Francia Márquez, dobbiamo continuare per vivere in modo equilibrato la nostra esistenza collettiva”. In seguito, le parole di Irma Bautista, Coordinatrice delle Donne Negre dell’Ecuador che ha posto l’accento sul contributo degli afroecuadoriani e delle afroecuadoriane nella lotta d’indipendenza e nella costruzione della nazione ecuadoriana nei secoli trascorsi. Inoltre, ha dichiarato che questo riconoscimento è assolutamente necessario per combattere dalle Istituzioni il razzismo strutturale presente in tutti gli spazi della società.

A presentare la mozione parlamentare per il riconoscimento simbolico e legale del giorno della donna Afro è stata la assembleista afrodiscendente della regione di Esmeraldas, Paola Cabezas del partito UNES (Unione della Speranza) che ha raccolto le istanze territoriali delle organizzazioni delle donne afrodiscendenti dell’Ecuador. Alle ultime elezioni politiche del 2021, sono state elette solo due parlamentari donne afro su 137 in totale.

Una volta terminato il dibattito durato all’incira un’ora, si è giunti alla votazione con la presenza di 120 parlamentari su 137 (87.6%) che hanno votato all’unanimità la mozione e quindi il riconoscimento legale e simbolico richiesto dalla parlamentare Paola Cabezas in rappresentanza delle organizzazioni afrodiscendenti: Confederazione Comarca, CONAMUNE, Movimento delle Donne Nere del Nord di Esmeraldas, Fondazione Doña Ela, Fondazione Ecuadoriana AZUCAR ed Andina Red, tra le altre.

Dopo la vittoria di Francia Márquez in Colombia, si apre una fase di riscatto e di speranza per gli afro e per le afrodiscendenti del continente latinoamericano che sono – secondo gli ultimi dati emanati dalla CEPAL/UNFPA nell’anno 2020 – 134 milioni e rappresentano il 21% della popolazione continentale ma sono la parte maggiormente esclusa di tutta la regione.

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* Giornalista ecuadoriana afro di Wambra.ec Medio Comunitario