di Michele Giorgio –
Pagine Esteri, 21 settembre 2022 – Con il presidente palestinese Abu Mazen a New York per il discorso che domani farà all’Assemblea annuale dell’Onu, e il suo premier, Mohammed Shttayeh, in Gran Bretagna per i funerali della regina Elisabetta, l’Autorità nazionale palestinese (Anp) ritrova in queste ore ad affrontare a Nablus la protesta popolare più ampia dallo scorso anno, quando agenti dei servizi di sicurezza pestarono duramente un dissidente, Nizar Banat, spirato dopo qualche ore in ospedale. Secondo alcuni analisti la protesta potrebbe essere il preludio di una rivolta ampia contro l’Anp alla quale la popolazione palestinese chiede da anni di interrompere la collaborazione di sicurezza con Israele. A inizio settembre i comandi militari israeliani avevano accusato l’Anp di “non fare abbastanza per combattere il terrorismo”.
A scatenare le proteste è stata lunedì notte l’operazione ordinata dal capo dell’intelligence Majd Faraj per arrestare due combattenti di Hamas, tra cui il 30enne Musab Ashtayah, conosciuto come un comandante locale delle brigate Ezzedin al Qassam, il braccio armato del movimento islamico. All’incursione delle forze speciali dell’Anp sono seguiti scontri violenti e intensi scambi di raffiche di mitra tra giovani armati e agenti di polizia. Un colpo ha ucciso un passante, Firas Yaish di 53 anni. La sua morte ha accresciuto la rabbia della popolazione che ieri, per ore, ha preso di mira con sassi e bottiglie i veicoli blindati delle forze di sicurezza. «Uomini armati hanno aperto il fuoco verso il comando della polizia di Nablus quando gli agenti hanno iniziato a sparare indiscriminatamente: un proiettile lo ha colpito e ucciso (Yaish) davanti alla sua abitazione», ha raccontato ad Al Jazeera il giornalista di Hazem Nasser. Un altro palestinese Anas Abdelfattah, studente dell’Università An Najah, è stato ferito da un proiettile allo stomaco ed è in condizioni critiche.
Per tutto il giorno Nablus è apparsa in molti dei suoi quartieri come una città fantasma con le strade completamente deserte mentre in altri, soprattutto intorno alla città vecchia, avvenivano scontri duri tra manifestanti e poliziotti antisommossa dell’Anp. Il comune ha chiuso a causa dei colpi sparati contro il suo edificio e la An-Najah National University ha detto ai suoi studenti che le lezioni si sarebbero tenute da remoto. Colpi sono stati sparati anche contro gli studi di Radio Hayat, politicamente vicina all’Anp, durante il suo programma mattutino costringendo la conduttrice in onda in quel momento a interrompere la programmazione.
Oltre a un morto si contano almeno 30 feriti. L’Anp è stata accusata dai manifestanti di aver piazzato sui tetti alcuni cecchini.
Nelle scorse ore sarebbe stato raggiunto un accordo per mettere fine agli scontri. L’Anp si sarebbe impegnata a rilasciare entro breve i due arrestati. Su tratta però di una notizia non ufficiale e al momento la situazione resta molto tesa.
Contro l’Anp si sono schierati tutti i gruppi armati di Nablus e Jenin. Dozzine di combattenti sono scesi in strada e hanno sparato in aria lunghe raffiche di armi automatiche. Dura la condanna di Hamas: «Mentre il nemico (Israele) continua le sue uccisioni e gli arresti, l’Anp insiste con il coordinamento della sicurezza e l’oppressione del nostro popolo, la persecuzione e l’arresto dei combattenti». Il gruppo armato «Fossa dei leoni» ha avvertito che «nessun agente delle forze di sicurezza dell’Anp sarà autorizzato a operare nella città di Nablus» se Ashtayah non sarà rilasciato.
L’arresto del comandante militare di Hamas a Nablus è avvenuto mentre proseguono le incursioni notturne dell’esercito israeliano in Cisgiordania, in particolare nelle città di Jenin e Nablus dove la resistenza armata palestinese si è fatta più organizzata negli ultimi tempi. Pagine Esteri